Una Reggio Calabria “del futuro” o una città che paga il prezzo di scelte improvvisate, quella che vede il suo centro rimodellato in profondità? Secondo i membri della giunta Falcomatà Irene Calabrò (Attività produttive) e Mariangela Cama (Urbanistica), non c’è nulla d’improvvisato nelle scelte dell’Amministrazione comunale.
«Dietro ogni scelta c’è tanto lavoro, tanta condivisione – scrivono i due assessori –, nella piena consapevolezza della complessità degli interventi che stiamo mettendo in atto e della necessità di mantenere sempre vivo il confronto con la città». In ogni caso, però, oltre a una concertazione larga pure con altri esponenti politico-amministrativi e coi corpi sociali, le soluzioni individuate, per esempio in materia di trasporti e viabilità, riflettono «la visione e gli indirizzi che la città intende assumere nel lungo periodo».
L’obiettivo dunque è una mobilità sostenibile. Cioè, ottenere una «progressiva e ragionata riacquisizione degli spazi del centro cittadino, incentivando i mezzi pubblici e sostenendo la pedonalizzazione», scrivono Calabrò e Cama. Difficile dimenticare i precedenti dei veicoli lungo corso Garibaldi, o del traffico “selvaggio” in una piazza Duomo oggi completamente pedonalizzata. Sempre ricordando che «serve tempo, ma poi le novità vengono recepite e comprese nei loro effetti benèfici».
Del resto, si mette in chiaro, occorrono misure “incrociate” per perseguire il bene collettivo. Gli stessi commercianti, così provati dalla pandemia, hanno ottenuto un «ampliamento degli spazi» mirato al «recupero della perdita di fatturato». Per non parlare del fatto che la pedonalizzazione degli spazi del centro città è una misura adottata da decenni in molti altri luoghi, non sempre ad alta vocazione turistica.
Eppure, a Reggio s’è preferito procedere non in modo drastico, ma progressivo, «recuperando un numero adeguato di parcheggi sulla via Marina “alta” e garantendo due hub gratuiti al Porto e al Tempietto». Ricordati anche la preziosa “navetta” gratuita supplementare rispetto a quella esistente, il bike sharing, l’imminente attivazione dei monopattini-sharing. E che il futuro si chiama metropolitana leggera di superficie.
Ma una sperimentazione è tale, riflettono Mariangela Cama e Irene Calabrò, se guarda a 360 gradi, in ogni direzione possibile. Così, coi residenti e le associazioni di categoria si sta ragionando «su una possibile rimodulazione degli orari delle attività commerciali, magari privilegiando la fascia serale, maggiormente utilizzata nel periodo estivo». E a un sistema di premialità, per esempio tramite una scontistica particolare sugli acquisti, per incentivare all’uso dei mezzi pubblici.