REGGIO CALABRIA – Nella serata di ieri, dopo alcuni ‘tira-e-molla’, ha avuto luogo a Palazzo San Giorgio l’atteso incontro informale tra gli assessori comunali e i consiglieri di centrosinistra sul “che fare?” dopo la condanna anche da parte della Corte d’appello reggina per Giuseppe Falcomatà e tutti gli altri imputati nel “processo Miramare”.
Un summit – per così dire – durato circa due ore, in cui numericamente si sono registrati tantissimi interventi, ma fondamentalmente incentrati sempre sugli stessi punti. Un po’ come sta accadendo, in queste ore, per le martellanti note stampa dei più diversi soggetti politici di coalizione.
Della partita, e non poteva essere altrimenti…, anche i due sindaci facenti funzione: il metrosindaco Carmelo Versace di Azione (in qualità, comunque, di consigliere comunale eletto nella lista Innamorarsi di Reggio) e il primo cittadino Paolo Brunetti, videocollegato ‘in remoto’ perché fuori città.
E proprio da Brunetti è venuta fuori “la linea” che ha poi scandito il resto dell’articolato incontro: massima solidarietà a Giuseppe Falcomatà come persona e quale amministratore, condanna inaccettabile nel merito e che sarà certamente riformata in Cassazione. Peraltro, per due reati – il falso in atto pubblico e l’abuso d’ufficio – rispetto alla cui probabile abrogazione è comunque vastissimo e trasversale il consenso, in particolare perché ingiustamente vengono contestati a pletore d’amministraotri della cosa pubblica rendendo loro la vita “impossibile”.
E comunque, con una sospensione considerata iniqua, ai sensi di una “legge Severino” più che controversa e che dovrebbe a sua volta essere radicalmente novellata.
Va anche detto che Brunetti è stato quasi l’unico membro dell’Esecutivo comunale a prendere la parola: tra gli assessori, intervenuto solo il piddino Mimmo Battaglia.
E l’assessore all’Urbanistica ed ex consigliere regionale ha ribadito – insieme a qualche consigliere, come ad esempio il capogruppo dèm Peppe Sera – l’esigenza di non lasciare direttrici come l’impulso forte ‘dal basso’ per l’abrogazione o il cambiamento radicale della ‘Severino’ al pressing “a macchia di leopardo” da parte di questo o quell’amministratore in questa o quella realtà territoriale, bensì di coinvolgere organicamente i partiti del centrosinistra affinché s’impegnino in maniera intensa su questo fronte politico-giuridico di lotta.
Alla vigilia di un Consiglio comunale – naturalmente in seconda convocazione, quella di domattina – ai cui lavori in un modo o nell’altro pare ben difficile che la “vicenda Miramare” possa restare estraneo, amplissima comunque la convergenza sulla necessità di ribadire questi punti nodali nelle occasioni ‘conducenti’. Totale e granitica, in conclusione, la vicinanza espressa innanzitutto alla persona Giuseppe Falcomatà, nell’auspicio – a partire dallo stesso sindaco facente funzioni Brunetti – di un prossimo incontro con lui, ‘largo’ e assolutamente informale, per manifestargli solidarietà politica, amministrativa e umana.