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Reggio. Presentata la XII edizione del Face Festival, un percorso tra arte, natura e uomo

REGGIO CALABRIA – Questa mattina presso il Castello Aragonese di Reggio Calabria, è stata presentata la “XII edizione del Face Festival“, progetto di residenza artistica in Aspromonte che prenderà il via il prossimo 6 agosto, un’esperienza di immersione naturale tra i profili montani e le suggestioni ancestrali del Parco Nazionale dell’Aspromonte, nella splendida cornice dell’Ex Vivaio Forestale Cucullaro e tra i boschi di Gambarie di Santo Stefano, per riscoprire le meraviglie nascoste della “montagna bianca” in Calabria attraverso un percorso simbiotico tra arte, natura e uomo.

“Un festival che non avrebbe la sua poetica senza il suo radicamento territoriale, un appuntamento che acquista il proprio valore anche grazie a questo radicamento” – ha sottolineato il Direttore Artistico Paolo Genoese, che racconta come il processo culturale stia crescendo e che il bosco degli artisti sia stato visitato finora da 3500 persone, dando atto a “una purificazione per chi lo visita, grazie alla possibilità di ammirare opere d’arte in un contesto naturalistico di assoluto pregio, godendo di un panorama incredibile che si affaccia sullo Stretto”.

L’assessore alla Cultura del Comune di Reggio Calabria, Irene Calabrò ha sottolineato come la sinergia, la comunicazione e la promozione di quello che accade su tutto il territorio metropolitano sia importante, e che un progetto come Face Festival è capace di riverberare le sue capacità virtuose dal territorio aspromontano fino al cuore della città di Reggio Calabria.

Per il sindaco di Santo Stefano in AspromonteFrancesco Malara “la presenza di tanto ossigeno e tanto fresco, di cui il nostro territorio è ricco, è uno degli ingredienti principali capaci di fare girare al meglio il cervello degli artisti che avremo il piacere di ospitare”, chiosa ironicamente, rimettendo in luce in realtà l’importanza strategica del dialogo tra territorio e artisti coinvolti: “Gli artisti all’interno di un bosco bellissimo sperimenteranno e daranno vita alle loro creazione, permettendo a tutta la cittadinanza di godere di una passeggiata di tipo diverso! Fare un passeggiata nel bosco a Gambarie sarà un modo per celebrare la natura con l’arte!

Preview del Festival fissata il 31 luglio con il workshop “Adotta un robot” tenuto dall’artista, graphic designer, art director, Massimo Sirelli in collaborazione con il Museo e Parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri . Un appuntamento per grandi e piccini che potranno esplorare e costruire misurando la loro creatività il loro Robot giocattolo, utilizzando materiali di recupero, lasciandosi guidare da un’artista, punto di riferimento in Italia per l’arte applicata al concetto di upcycling, quella forma di creatività attraverso la quale materiali di scarto vengono trasformati in oggetti di valore esponenziale.

I creativi protagonisti della residenza, in partenza il 6 agosto, realizzeranno le loro opere in uno scenario naturalistico fortemente suggestivo, dalla bellezza autentica e “selvaggia”, attivando attraverso il linguaggio artistico, curiosità e interazione da parte di un numero sempre crescente di visitatori, di un piccolo museo incastonato nei boschi calabresi.

Da Maria Wozniak artista tessile e stilista canadese che si ispira all’ambiente naturale e all’esplorazione di pratiche sostenibili, al collettivo Zeroottouno la cui poetica artistica va verso una graduale attenzione al lavorio tecnico e all’uso alternato di procedimenti tradizionali e tecnologici che li ha portati oggi a spaziare il loro operato, dalla ceramica, alla scultura, alla meccanica, all’elettronica, alla fotografia, antropologia e geografia, passando per lo scultore Tonino Denami che nel marmo e nel legno incide la sua poetica legata all’essenziale, l’arte del togliere e il collettivo artistico multidisciplinare Galleria Technè che esplora il rapporto tra l’uomo e ambiente urbano o naturale, tra sé stessi e il mondo.

E ancora l’artista visivo Giuseppe Negro, che dal recupero, rilettura e rivisitazione di quanto attiene al passato basa gli elementi fondanti della sua ricerca, una sorta di metodologia nella sua complessa operazione artistica, che si sostanzia della necessità di far rivivere la memoria sopita dal tempo e minacciata dall’oblio, lo scultore Paolo Infortuna la cui ricerca artistica si muove lungo linee e forme dal linguaggio universale di conoscenza e confronto, la scenografa Federica Sorace che orienta la sua ricerca su interattività e multimedialità, Larissa Mollace il cui stile personale è ibrido tra fotografia e inchiostro, la scultrice e scenografa Tamara Marino il cui linguaggio artistico sperimentale miscela tutte le principali arti figurative, cercando connessioni coi nuovi linguaggi performativi e musicali e altri ancora da annunciare nei prossimi giorni.

L’idea generatrice del progetto è quella di ospitare, creativi provenienti dalle Accademie di Belle Arti italiane nonché artisti uniti da un comune obiettivo: realizzare in Aspromonte un museo a cielo aperto: il bosco degli artisti: per chi vuole scoprire le bellezze del territorio montano attraverso sentieri naturalistici e da oggi anche percorsi artistici.

Obiettivo principale del progetto è quello di valorizzare in modo totalmente inedito il territorio: il Massiccio Montuoso dell’Appennino Calabro, attivando processi e scambi creativi, volti alla creazione di un nuovo sentiero, un nuovo luogo, che possa essere conosciuto con uno sguardo attento e innovativo puntando sulla forza dell’arte contemporanea e della sinergia magica fra luogo e artisti.

Lanciata sulle pagine social la call per giovani registe/i che vogliano raccontare per immagini attraverso un corto il rapporto fra arte e natura, attraverso il loro linguaggio espressivo, amplificando la mission del progetto. Il Festival lancia infine viviAspromondo: la possibilità di collaborare con alcuni degli artisti in residenza  e interagire attraverso un percorso di costruzione partecipata alle opere che arricchiranno quest’anno il Bosco degli artisti. Un progetto dal valore fortemente sociale che risiede in una caleidoscopio di risorse e di stimoli tradizionali e moderni che attraverso l’evento diventano proposte concrete di rinnovamento culturale per la Calabria.