“Matteotti è ancora attuale, la sua è una presenza viva perché è il pensiero vivo delle forze democratiche, progressiste e riformiste. Lottò fino alla sua morte, avvenuta per mano dei fascisti, per un fronte democratico opposto all’arroganza di un fronte violento. Non riuscì a farlo per le divisioni a sinistra” ci riferisce il ricercatore di filosofia politica Enzo Musolino (UniME) ieri sera, a conclusione dell’incontro organizzato dal PSI all’interno della galleria di palazzo San Giorgio. Presenti allo stesso tavolo il segretario provinciale del PSI Giovanni Milana, il Segretario provinciale di Articolo1 Alex Tripodi.
Giacomo Matteotti, quindi, al centro di un partecipato incontro che ha visto anche la presenza dell’assessore Irene Calabrò “prendiamo spunto dalla sua figura per tornare al suo sacrificio, alla sua storia ma anche per affrontare un secolo di avvenimenti. Il 1921, infatti, ha visto le vicende legate al congresso di Livorno. Lo stesso, ha dato inizio alla scissione delle forze di sinistra che da allora hanno continuato a dividersi invece di lavorare per costruire un fronte unitario. Abbiamo voluto organizzarlo come federazione provinciale del PSI per dare un nuovo vigore a quello che è il ruolo delle forze partitiche della nostra città.”
Abbiamo chiesto, infine, al ricercatore di filosofia politica quale senso abbia parlare di pensiero filosofico in un contesto attuale in cui tutti, specialmente i giovani, sono distratti da “valori contrastanti e spesso superficiali “Ha molto senso insistere nonostante tutto perché la filosofia è qualcosa di vivo, lo abbiamo capito proprio parlando della presenza di Matteotti. La sua era una filosofia pragmatica, della concretezza, della lotta per coniugare libertà e giustizia. In fondo non sono ancora questi i problemi dell’oggi?” – conclude.