REGGIO CALABRIA – «L’inchiesta della Procura di Milano e della Guardia di Finanza rischia di scoperchiare l’ennesimo “vaso di Pandora” sulla sanità calabrese. E’ assurdo, infatti, soltanto immaginare come ai sacrifici imposti ai nostri malati ed alle loro famiglie si risponda erogando, in un batter d’occhio, decine di milioni di euro ad istituti finanziari per presunti crediti che, secondo quanto denunciato dal settimanale l’Espresso, non sarebbero neanche dovuti. Accordi transattivi a sei zeri, pagati dalle tasche dei calabresi, che, fra le altre cose, celerebbero incognite sulle quali la stessa magistratura sta approfondendo per individuare un possibile “meccanismo di saccheggio dei fondi destinati a potenziare le strutture ospedaliere”». E’ quanto affermano i consiglieri del gruppo Pd a Palazzo San Giorgio che, in una nota stampa, aggiungono: «Il viaggio nella Sanità calabrese, raccontato dalle pagine de L’Espresso, è un nuovo, insopportabile, film dell’orrore girato sulla pelle, le speranze ed i destini di una popolazione affranta dal maggior numero di emigrazione sanitaria. Quanto descritto dal giornalista Gianfrancesco Turano, che fra le sue fonti registra anche un dirigente della stessa Regione Calabria, è un vero e proprio oltraggio alla nostra comunità rispetto al quale il Commissario e Governatore, Roberto Occhiuto, è chiamato ad un sincero e dovuto atto di responsabilità. Deve dire, realmente, come stanno le cose».
Secondo i consiglieri reggini del Pd, «Roberto Occhiuto deve spiegare se sia vero quanto gli inquirenti stanno cercando di appurare. Come sia possibile, insomma, che all’incalcolabile buco della Sanità corrispondano atti di una velocità estrema che costringono le Asp di Reggio Calabria e Cosenza a riconoscere, in meno di due settimane, alla fine del 2023, quasi 77 milioni in favore di Bff banking group, l’ex Banca Farmafactoring. Un cumulo di note di credito costituito, riportano le cronache, persino da fatture che non riportavano né l’indicazione della società che le aveva emesse né la data di inizio decorrenza degli interessi. Molte, addirittura, erano scadute da anni o erano state già dichiarate da non pagare in sentenze di primo grado del tribunale. Per compiere questa operazione contabile, la Regione avrebbe attinto dal Fondo rischi del 2022, di fatto svuotato e ricostituito nell’anno successivo con importanti ripercussioni sul bilancio della Regione e sul futuro dei calabresi».
«Una follia – insistono dai banchi del Pd – se si considerano i tagli draconiani annunciati sulle strutture sanitarie di prossimità come via Willermin, Gallico o via Padova, sull’impossibilità di assumere se non i medici cubani. In nome del piano di rientro dal debito si vogliono chiudere i laboratori di analisi, si avanzano tagli ai poliambulatori di quartiere, si mira a smantellare l’intero sistema sanitario territoriale ma, senza alcuno scrupolo, si coprono d’oro gruppi finanziari internazionali».