Regionali Calabria 2021

Regionali calabresi, Tansi scende dal “TanDem”

Carlo Tansi scende dal TanDem. E per la corsa di Luigi de Magistris alla Presidenza della Regione – che pareva obiettivamente facilitata dalle mille gravi problematiche che stanno scuotendo il centrosinistra – tutto si fa molto più difficile.

Vecchi nodi

Già nelle scorse settimane l’ex massimo responsabile della Protezione civile in Calabria era stato sull’orlo della rottura con l’ex pm di Catanzaro e oggi candidato alla Presidenza della Regione Luigi de Magistris, con cui aveva costituito il famoso TanDem. Ma ne era venuto un accordo: questo, almeno, era quanto era stato riferito a colleghi di cordata e agli operatori dell’informazione.
Dopo un webinar “infuocato” svoltosi ieri sera, apprendiamo invece adesso che la ritrovata intesa presentava ancòra crepe molto profonde, che hanno prodotto la definitiva rottura.

Delusione

In un’articolata nota stampa Tansi già utilizza i toni del rimpianto («Io ci credevo…») e ricorda della sua sconfinata ammirazione per de Magistris sin da quando «aveva sfidato a viso aperto i poteri forti della Calabria». Di fronte alla proposta di un’allenza, rammenta poi, «con grande entusiasmo ho fatto un passo indietro». Una scelta compiuta da «uomo passionale che guarda in positivo e si entusiasma quando crede in qualcosa di nobile».
Ecco allora che era nato il coinvolgimento. E l’attesa di «percorsi, programmi, condivisioni e coinvolgimenti che ahimè, non sono arrivati. Sono deluso», ammette Carlo Tansi.

Accordi violati

Sin da sùbito Tansi avrebbe constatato come molti dei candidati dell’ex minicoalizione che faceva capo a Tesoro Calabria «non volessero che mi facessi da parte come candidato a Governatore». Al punto che «due candidati importanti del catanzarese mi hanno abbandonato, rifiutando in maniera categorica l’accordo con de Magistris», rivela Tansi, aggiungendo d’aver trovato una non facile riappacificazione coi gruppi di Pino Aprile e Mimmo Gattuso «da cui mi ero allontanato per divergenze emerse in alcuni tavoli di confronto».
Solo che l’epica del TanDem, ideato pensando allo scambio di borraccia tra Coppi e Bartali, è presto andata declinando, asserisce adesso il geologo cosentino. «Quest’energia è andata spegnendosi, perché vedevo che de Magistris non rispettava gli accordi lasciandomi a pedalare da solo». In particolare, tante le candidature che si sarebbero sovrapposte a quelle già messe in campo da de Magistris in termini territoriali, mentre il sindaco di Napoli si recava proprio in quelle aree «senza avvisare delle sue visite e peccando così di tatto sul piano umano e difettando del famoso gioco di squadra» la cui presunta mancanza veniva contestata proprio a Tansi.
Il “picco” negativo? La candidatura del sindaco di Santa Maria del Cedro Ugo Vetere – «candidato di Tesoro Calabria della prima ora» – nelle liste di Luigi de Magistris, «per mero opportunismo». E a niente sarebbe valsa l’accorata richiesta di Carlo Tansi proprio a de Magistris di non consentire “giochetti” come questo.

Lucano, Oliverio & C.

Il leader di Tesoro Calabria cita poi una lettera inviata il 3 maggio scorso a Luigi de Magistris senza alcuna risposta, in cui lui avrebbe chiesto all’ex pm d’approcciare la campagna elettorale «mettendo da parte le ideologie, i partiti e i politici responsabili del fallimento della Calabria». Per tutta risposta l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, «che molti candidati delle mie liste ritengono essere un candidato imbarazzante e incandidabile» – apprendiamo solo ora –, avrebbe chiesto per due volte «cosa pensassi di inserire l’ex presidente Mario Oliverio nel nostro entourage». Opzione poco compatibile con la pretesa di voler rompere con quello che Tansi ha ripetutamente definito il Put, il Partito unico della torta cioè.
Così come poco compatibile con un’intesa realmente armonica sarebbero stati i contatti di de Magistris con elementi romani di Pd e Cinquestelle, dei quali peraltro Carlo Tansi sarebbe stato lasciato all’oscuro.
A fronte poi della richiesta di un accordo di programma per chiarire i nodi, avanzata alcune settimane fa, la bozza d’intesa programmatica sarebbe arrivata solo avantieri con «modifiche sostanziali» che avrebbero fatto «venir meno la perentorietà dei punti indicati nell’accordo». E, diversamente da Tansi, l’ex pm avrebbe preteso che il documento non venisse divulgato.

Corsa solitaria

Ecco perché, dopo un webinar in cui ieri sera quasi tutti i candidati si sono espressi coralmente in tale direzione, «a malincuore scendo dal Tan-Dem, abbandono la coalizione di de Magistris. Ho perso tutta la motivazione e l’energia – ammette l’ex capo della Protezione civile calabrese – che avevo all’inizio di quella che credevo fosse una grande avventura».
A questo punto Tansi riprende una corsa solitaria, pur non escludendo di farsi nuovamente da parte nella battaglia per la Presidenza, ma questa volta solo a beneficio di «un calabrese verace e appassionato come me», convinto che anche senza de Magistris «conquisteremo la fiducia della stragrande maggioranza dei calabresi, spezzeremo le catene che da troppi anni impediscono di volare alla regione più bella d’Italia e vinceremo».
Una prossima conferenza stampa via Facebook farà ulteriormente chiarezza sui contorni del clamoroso “divorzio” politico.