La notizia è di quelle destinate a far parlare di sé a lungo. Dopo i cinque anni da Governatore, dopo le grane giudiziarie (fu addirittura all’obbligo di dimora in costanza di mandato), Mario Oliverio si ricandida alla Presidenza della Regione.
La notizia arriva dopo il primo contatto da un anno e mezzo tra la struttura nazionale del Pd e il politico cosentino. Nello specifico, a contattarlo – nelle nuove vesti da commissario provinciale del partito a Cosenza – è l’ex ministro agli Affari regionali Francesco Boccia. Telefonata gradita, ma «approccio tardivo», evidenzia lo stesso Oliverio.
Che a Boccia ha chiarito di trovarsi davanti alla «totale assenza di un progetto partecipato, inclusivo e condiviso». Pure rispetto alla candidatura di Amalia Bruni. E che «il tentativo di rastrellare adesioni a cose già fatte del tipo “prendere o lasciare” non è la risposta adeguata» a ciò di cui ci sarebbe bisogno.
E il segretario nazionale dèm Enrico Letta? L’ex parlamentare gli addebita «un’azione confusa e improvvisata». E fa sapere d’avergli scritto una lettera e «ripetuti appelli». Del resto, si chiede, con un Carlo Tansi che perfino durante la conferenza stampa con la Bruni prosegue coi suoi attacchi a quel che definisce il Partito unico della torta, «come si possa farneticare di coalizione larga ed alleanze in queste condizioni, sfugge all’umana comprensione».
Perché allora non si riesce a cogliere il «malessere diffuso» nel popolo del centrosinistra? «Solo una drammatica perdita di contatto con i territori e distacco dalla realtà» impedisce di vedere ciò che è nitido, afferma l’ex Presidente.
Ecco dunque la decisione di Mario Oliverio di «stare in campo per la prossima competizione elettorale», che a dir suo risponderebbe all’esigenza di opporsi alla “deriva” e di «competere per sconfiggere la Destra».
Del resto, già in queste ore Oliverio l’aveva detto chiaro all’Huffington Post: «Ho scritto a Letta, che qui non s’è fatto vedere, invitandolo a fare un’assemblea e ad ascoltare la voce del territorio per scegliere insieme un candidato. Se non assume quest’iniziativa, io scendo in campo. Sono già al lavoro sulle liste».
Visto che dell’assemblea citata da Mario Oliverio non s’è avvertito neanche l’odore, altre mosse possibili per evitare la sua candidatura? Primarie «entro tempi stretti», fa sapere l’interessato. Peccato che per Nicola Irto, Maria Antonietta Ventura e infine Amalia Bruni il Partito democratico non abbia inteso farle neanche di striscio. Difficile Letta & C. si convincano quando la campanella, ormai, ha suonato l’ultimo giro prima del rush finale.