Ma alla fine, era davvero l’europarlamentare Laura Ferrara l’ultima chance per il Movimento Cinquestelle per uscire fuori con eleganza dal Vietnam-Calabria? Le indiscrezioni avrebbero identificato la Ferrara come unica, ultima possibilità di una candidatura credibile e unitaria per il centrosinistra alle Regionali d’ottobre.
Ma come spesso accade per autentici bengala come questo, la voce viene “sparata” con la velocità di un proiettile e poi, constatato il buco nell’acqua, smentita alla velocità di un missile…
«Le informazioni circolate in queste ore sugli organi di stampa circa la mia candidatura a Presidente della Regione Calabria sono prive di fondamento – fa sapere in questi minuti la Ferrara, a distanza di giorni –. La proposta di candidatura non nasce, come letto in alcuni articoli, da una riunione interna con gli altri eletti del Movimento Cinquestelle in Calabria, né è stato posto un aut-aut al Partito democratico sulla mia figura come precondizione per il mantenimento della coalizione».
Stando alla stessa parlamentare europea del M5S, il confronto sul candidato alla Presidenza (dopo le figuracce con Nicola Irto e Maria Ventura…) «è ancòra in corso». Però, al di là del nome – premessa tipica, quando non c’è l’intesa proprio sul nome –, «occorre riprendere un confronto schietto e aperto sul progetto politico». Questo, manco a dirsi, per «ricostruire quello che anni di malapolitica hanno distrutto» col pieno coinvolgimento di «tutte le forze progressiste e riformiste, politiche e civiche».
E Laura Ferrara “personalmente”? Continuerà a lavorarci, ovvio. Ma «portando a termine il mio mandato in qualità di unica rappresentante calabrese in Europa», dopo la rielezione che risale solo a due anni fa.
Insomma: zero carbonella.
La strada per portare davanti a Enrico Letta, che fra poco più di cinque giorni sarà in Calabria, nomi e percorsi credibili resta tutta in salita.