Doveva votarsi entro oggi la finanziaria regionale – legge di bilancio insieme alla legge di stabilità – per permettere agli uffici della ragioneria generale di non dover applicare l'esercizio provvisorio per tutto il mese di gennaio.
Così non è stato e per due settimane l'aula è stata rinviata, avendo all'ordine del giorno delle generiche "comunicazioni", in quanto in commissione bilancio, deputata all'esame del testo, non si è raggiunto un accordo.
Si dibatte ancora infatti all'interno della maggioranza, su quali emendamenti procedere col voto e quali stralciare in vista del collegato, che contiene i disegni di legge "collegati" appunto alla finanziaria. Questo strumento non ha margini temporali particolari ma la finanziaria deve invece essere blindata entro la fine del mese o si va nuovamente verso l'esercizio provvisorio, il secondo sui quattro mesi totali disponibili.
Gli emendamenti al testo della finanziaria che contiene, così come uscita a dicembre dalla giunta, una quindicina di articoli, sono già 700 e sarà difficile votarli tutti senza pensare a un maxi-emendamento. La situazione è ingarbugliata perché nonostante un accordo iniziale che coinvolgeva governo e partiti, adesso ogni forza parlamentare vuole blindare le proprie misure alla finanziaria ed evitare il rimando al collegato.
La commissione bilancio non ha neanche iniziato i lavori sulla discussione generale ed è ipotizzabile che nonostante l'Ars sia in piena sessione di bilancio, il voto nell'aula arrivi soltanto a febbraio, nonostante la conferenza capigruppo di ieri abbia stabilito una minima tabella di marcia: il lavoro della commissione dovrà terminare entro il 25 gennaio e riguarderanno il testo del bilancio con il "collegato generale".
Gli altri tre ddl "collegati" (che riguardano Riscossione, personale della Regione e cave) esitati dalla giunta regionale, verranno discussi dopo la sessione di Bilancio come disegni di legge autonomi, sganciati dunque dalla manovra. L'alleggerimento proposto potrebbe fare la differenza ma i tempi sono comunque strettissimi.