MESSINA – Scattano le ispezioni nelle aziende sanitarie siciliane contro l’uso improprio di personale sanitario a partita iva piuttosto che come rapporto di lavoro subordinato. I controlli sono stati disposti dalla dirigente generale del dipartimento del Lavoro, Francesca Garoffolo, dopo la denuncia presentata dal sindacato Nursind.
Intanto sulla vicenda si muove anche la politica. “Abbiamo interloquito costantemente con la presidenza della commissione Lavoro al Senato – dice Salvo Vaccaro, vicesegretario nazionale del sindacato – che immediatamente si è resa disponibile a collaborare per una rapida risoluzione della questione. Importanti riscontri sono arrivati anche dall'Ispettorato nazionale del lavoro e dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Sono molto fiducioso che questa brutta pagina legata al mondo del lavoro possa volgere al termine in tempi ragionevolmente brevi”.
Il Nursind si era scagliato contro i presunti abusi, quando il personale viene inserito nella turnistica a copertura dei vuoti d’organico così come il personale a tempo determinato o indeterminato ma con rapporto di lavoro subordinato. Una sorta di “escamotage utilizzato per assumere personale flessibile per motivazioni che non ci appaiono chiare”.
Tra le aziende segnalate ci sono il Civico di Palermo sia nei reparti sia al Sues 118, il Cannizzaro di Catania presso la centrale operativa Sues 118, l’Asp 3 di Catania nelle Suap, il Garibaldi di Catania presso il pronto soccorso generale, Hospice Pediatrico. E ancora, l’Asp di Siracusa presso le ambulanze del Sues 118, l’Asp di Messina presso gli ospedali di Lipari, Milazzo, Taormina e Messina nord. Circa mille, secondo le prime stime, i lavoratori inquadrati a partita Iva in Sicilia, di cui 200 sarebbero quelli in servizio nelle aziende pubbliche.