Anche i giornalisti siciliani si mobilitano a difesa della libertà di stampa e di informazione e a tutela della dignità della categoria. “Dopo gli insulti e le minacce di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista – si legge in una nota – l’Associazione siciliana della stampa e l’Ordine dei giornalisti di Sicilia aderiscono alla manifestazione nazionale indetta dalla Federazione Nazionale della Stampa, condivisa dall’Ordine dei giornalisti, che ha promosso il flash mob #GiùLeManiDallInformazione, aperto non soltanto ai giornalisti, ma anche a cittadini e associazioni che considerano l’informazione un bene essenziale per la democrazia”.
L’appuntamento a Palermo si è svolto oggi in piazza Verdi, davanti al Teatro Massimo. “Per respingere – prosegue la nota – gli attacchi che mirano a scardinare l’articolo 21 della Costituzione e i valori fondamentali della democrazia italiana”.
“Una prima risposta pubblica – sottolinea la nota – agli insulti e alle offese del vicepremier Di Maio e di quanti pensano di poter ridurre al silenzio l’informazione italiana”. Ha espresso la sua vicinanza e solidarietà anche il Presidente Nello Musumeci, giornalista pubblicista, che con una nota ha dichiarato:
“La libertà di stampa è un diritto irrinunciabile a garanzia di tutti. Un grande valore che non può assolutamente essere messo in discussione da nessuno. La pluralità dell’informazione serve, soprattutto per chi fa politica, a comprendere appieno qual è il sentire della gente, il parere degli altri, le loro opinioni e per questo aiuta a riflettere. Chi si sente leso dal contenuto di articoli di stampa, può far valere le proprie ragioni nelle sedi competenti, ma non può aggredire verbalmente con insulti irripetibili” – afferma il presidente della Regione siciliana.
"Condivido – aggiunge – la protesta di oggi. Precedenti e concomitanti impegni istituzionali, purtroppo, non mi consentono di poter essere presente in piazza a Palermo, ma voglio far giungere, da presidente della Regione e da iscritto veterano all’Ordine dei giornalisti, la vicinanza mia personale e del governo a tutta la categoria per l’affermazione di un principio sacrosanto”.