Politica

Regione, scoperti 7 miliardi di disavanzo, Musumeci: “scenario critico”

Una conferenza stampa annunciata stamattina stesso su Facebook dal Presidente Musumeci, il tema sempre lo stesso: la situazione drammatica a livello finanziario della Regione Siciliana.

Una crisi regionale e finanziaria tra le più gravi della storia repubblicana con un debito da 7,3 miliardi di euro dagli anni 90 ad oggi. Non si può parlare di debito, lo specifica lo stesso Armao, che sedeva oggi alla destra di Musumeci e che ieri ha relazionato in aula sul tema.

“I residui non potranno essere spalmati, serve un nuovo accordo con lo Stato” e poi “si tratta di disavanzi, non di debiti, sono le differenze tra entrate e uscite nei bilanci. Abbiamo studiato 64 mila voci di capitoli in uscita e 14 mila in entrata, partendo dagli anni 90′ a oggi.”

Il disavanzo conosciuto era di 2,7 miliardi di euro, già ripianato in gran parte con un mutuo di 30 anni e un’altra parte a tre anni per un residuo di 400 milioni di euro. Sembrava una strada calcificata e sicura quella intrapresa dopo l’ultimo accordo Stato-Regione. In realtà non è così. Certo se fossero stati 9 i miliardi di disavanzo, lo ricorda lo stesso Musumeci “oggi saremmo qui a presentare le dimissioni”.

Il Presidente Musumeci fa sapere che è stato nominato un esperto nazionale per far emergere i residui e poter quindi avviare un risanamento definitivo “serve un quadro completo, questa operazione doveva essere ultimata entro il 2015 ma il governo regionale precedente non l’ha avviato.”

Le stoccate vanno tutte all’opposizione, il Pd in primis che “ha governato per 7 anni e dovrebbe quindi assumere toni più responsabili in aula.” Musumeci parla di vivisezione dei bilanci, di 118, usa termini forti. Cosa succede ora? Per le prossime 4 settimane tutti i provvedimenti che prevedono spesa verranno congelati, collegato compreso. Poi dovrebbe arrivare a metà ottobre, l’accertamento della Corte dei Conti. E da lì si apriranno diversi possibili scenari.

Decisivo sarà il dialogo con lo Stato. L’obiettivo, per l’Assessore Armao, è assorbire a livello finanziario questi disavanzi – in gran parte riconducibili a spese della sanità – e ricomporre la situazione. Di certo, saranno fatti da lacrime e sangue gli ulteriori bilanci perché dovranno tener conto delle deviazioni che le entrate regionali dovranno fare per recuperare il gap. Un vuoto che, nel suo silenzio, ha divorato per quasi 30 anni pezzi di salute pubblica.