L’obiettivo è quello di recuperare edifici pubblici arricchendo al tempo stesso i Comuni di servizi per l’infanzia, l’adolescenza e gli anziani. In questo modo, nella visione innovativa del governo Musumeci, migliorerà la qualità della vita e sarà frenato l’esodo dai piccoli centri.
Per mettere in pratica questa strategia, alla base dell’avviso “a sportello” pubblicato dall’assessorato regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali, sono stati stanziati oltre 29 milioni di euro. Questi andranno a valere sul Fondo sviluppo e coesione, residuo 2014-2020 e anticipazione 2021-27, per finanziare piani di investimento per contrastare la denatalità, lo spopolamento dei luoghi, le solitudini involontarie e l’invecchiamento della popolazione.
«L’avviso – spiega l’assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali, Antonio Scavone – è rivolto ai Comuni siciliani che vogliano, anche in forma associata, attivare interventi infrastrutturali sistemici e integrati con i relativi servizi in favore della famiglia in nuove infrastrutture o recuperando quelle esistenti.
In questo modo si raggiunge il duplice obiettivo di accrescere il welfare nei territori a maggiore rischio di spopolamento e contrastare il deterioramento degli edifici pubblici, spesso inutilizzati o sottoutilizzati. Con questa iniziativa intendiamo imprimere un cambio di passo sul tema dei servizi all’infanzia, all’adolescenza, alle persone che vivono situazioni di fragilità, innalzando l’offerta capillarmente su tutto il territorio regionale».
Per ottenere il finanziamento i Comuni dovranno aderire alla procedura a sportello: saranno ammesse le istanze, fino a esaurimento della dotazione disponibile, in ordine cronologico rispetto alla data di avvenuta consegna della Pec all’indirizzo: ‘dipartimento.famiglia@certmail.regione.sicilia.it‘.
L’avviso è consultabile sul sito del dipartimento regionale della Famiglia e delle Politiche sociali. Le domande potranno essere inviate entro 15 giorni dalla pubblicazione del provvedimento nella Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana.
Sono ammissibili al contributo finanziario le operazioni di adeguamento, rifunzionalizzazione e ristrutturazione di edifici pubblici esistenti. Inclusi immobili confiscati alla mafia o appartenenti a Ipab e non utilizzati, per questi sarà considerata una premialità nel punteggio.
Ancora gli interventi afferenti alla realizzazione di nuove strutture: per avviare servizi per la prima infanzia, fascia 0-3 anni; centri di aggregazione, per minori nella fascia compresa fra i 4 e i 18 anni; strutture diurne per anziani e persone con limitazioni nell’autonomia; consultori familiari e case-famiglia, per donne vittime di violenza e in situazione di fragilità.