Nuovo sabato reggino di protesta promosso da ReOpen Italia. L’idea di fondo è d’opporsi alle restrizioni cogenti, lockdown, Green Pass e compagnia.
L’appuntamento è fissato per le 18 di sabato prossimo, 28 agosto, nella centralissima piazza De Nava.
Nell’occasione, «i cittadini che comprendono il valore della libertà e del rispetto» vengono chiamati a prender parte a un incontro «per affrontare il diritto-dovere di fermare il disastro in termini economici e sociali che stiamo vivendo».
Per «essere utili», è l’invito dei promotori della manifestazione, «usciamo dalle case e viviamo la città, prendiamone il controllo. Politicanti e simili, prenditori e parassiti l’hanno conquistata, tocca a noi dire basta. Decenni di affaristi, clientelismo, corruzione, rassegnazione, prevaricazione. Difendiamo quel poco che ci siamo conquistati», si legge nella nota diffusa agli operatori dell’informazione.
Questo perché, secondo ReOpen Italia, «accettare una scuola-azienda non è educativo, un ospedale-azienda non è assistenza sanitaria, una medicina-business non è cura dei pazienti, un malato-cliente non è umano». Di qui l’invito a scendere in piazza «per sentirti vivo» ma, spostandosi sull’orizzonte di chi assiste, anche «per farti sentire vivo».
Lo scopo principale della partecipazione all’iniziativa, in effetti, pare sia proprio il pressing sull’opinione pubblica. Scendi in piazza, recitano altri fra gli slogan riportati, «per far sentire a tutti che si deve cambiare adesso e sùbito. Scendi in piazza perché ogni giorno che stai a casa qualcuno approfitta e lucra sulla nostra vita e sul nostro territorio».
Claim non molto diversi quelli trascritti in grafica sui volantini che accompagnano l’invito a farsi vedere sabato pomeriggio in piazza De Nava.
Vi si legge, per dire: «Se sei consapevole che il Paese è preda di un’organizzazione politico-giudiziaria che ha occupato tutte le funzioni-chiave dello Stato, stanno governando con l’inganno e la coercizione, stanno utilizzando la manipolazione, il ricatto per mantenere e spartire potere, dominio, controllo sulla popolazione non avere paura: organizziamoci».
L’altra esortazione è alla «mobilitazione generale per tornare alla vita», con vari riferimenti ai «falsi tamponi» e allo stato d’emergenza che avrebbero «messo le nostre vite nelle loro mani criminali».
Su questo versante, lo scopo della partecipazione all’iniziativa sarebbe piuttosto d’«avere giustizia».