Un sequestro fra i più importanti mai eseguiti Messina. La Guardia di Finanza ha sequestrato 360 reperti archeologici risalenti all’epoca greco romana. Erano sistemati in bella vista in casa di un pensionato di 68 anni a Curcuraci e risalirebbero fra il primo e secondo secolo avanti Cristo. L’uomo, un vero intenditore, aveva messo insieme un autentico tesoro. Fra i pezzi pregiati c’erano tre vasetti finemente decorati, 89 monete di argento e bronzo, due collane in pasta vitrea ed un busto di donna d’ingente valore economico. Della collezione facevano parte anche alcune statuine in bronzo, un piatto bronzeo, quattro anelli, anfore di varia grandezza e frammenti di preziosi vasi. Tutto il materiale sarà ora visionato da esperti della Soprintendenza dei Beni Culturali che ne accerteranno l’autenticità. Le Fiamme Gialle sono convinte che il materiale sia stato trafugato negli anni da esperti tombaroli e poi acquistato dal pensionato. L’uomo, infatti, oltre ad essere un collezionista trafficava anche con l’estero in reperti archeologici. Proprio durante le fasi conclusive dell’indagine la Guardia di Finanza ha interrotto una trattativa fra il pensionato ed un influente personaggio messinese che intendeva acquistare un reperto di grande valore. Il 68enne, quando i finanzieri si sono presentati a casa sua per sequestrare i reperti, si è raccomandato perché li trattassero con cura essendo d’inestimabile valore. Il pensionato è datato denunciato per ricettazione.
In un’altra operazione la Guardia di Finanza ha sequestrato due anfore di epoca romana provenienti da Filicudi. Erano custodite a casa di un 50enne sulla via Nuova Panoramica dello Stretto.