Cresce la tensione tra i sindacati confederali e Cateno De Luca. Dopo tre mesi di sindacatura, sindaco e organizzazioni sindacali non si sono ancora riuniti e lo scontro si sta consumando a distanza. Questa mattina , Cgil, Cisl e Uil hanno attaccato il primo cittadino in una conferenza stampa congiunta, facendo sapere di essere pronti alla mobilitazione (vedi articolo a parte). La replica di De Luca non ha tardato ad arrivare.
«Secondo i sindacati io sarei il peggior sindaco che abbia mai avuto Messina ! O forse finalmente Messina ha un vero sindaco ?» esordisce sulla sua pagina Facebook.
«Apprendo, senza alcun stupore – scrive ancora- che le organizzazioni sindacali hanno aperto la guerra contro l’azione di buon governo che stiamo portando avanti per rompere le lobby che hanno messo in ginocchio la città».
A proposito dei 92 posti di lavoro che si sarebbero persi nei primi 92 giorni della sua sindacatura – dato snocciolato dal segretario della Cgil, Mastroeni- De Luca risponde: «Inventarsi posti di lavoro nel settore pubblico con i soldi dei contribuenti non è mestiere che mi appartiene, anzi non è mio intendimento rubare questo ruolo ai soggetti che hanno stuprato la città, causando un aumento della spesa pubblica con logiche clientelari e parassitarie».
« Anche un Condominio – continua il sindaco – va amministrato tenendo conto delle entrate effettive e non rendendo effettive le uscite e farlocche le entrate come è avvenuto nelle partecipate, dove l’irrazionale arruolamento del personale, che ha rappresentato l’illiceità, con il beneplacito silente anche delle organizzazioni sindacali, è divenuta la regola per massacrare la città.»
«Rispetto il ruolo delle organizzazioni sindacali ma non intendo governare Messina a braccetto di chi si è dimostrato un massacratore della meritocrazia e delle speranze della città. Salteranno tanti posti di lavoro nel settore pubblico perché creati illecitamente oppure perché mantenerli sarebbe un illecito e non temo le pressioni e le minacce».
«Faccio notare ai signori sindacalisti – conclude De Luca – che se si vuole difendere la legalità si può cominciare ponendo fine alle assunzioni senza concorso ed alle carriere fondate su 'mansioni superiori' tutte da indagare».
E infine quella frase che è diventata un mantra: «A ciascuno il proprio mestiere !»