L’accusa da parte dei Radicali non era stata poi neanche tanto velata: “Leggiamo che il Pdl starebbe raccogliendo le firme nelle stanze del gruppo consigliare a Palazzo Zanca. Ci domandiamo dove siano stati recuperati quei moduli e non vorremmo che fossero stati prelevati presso l’ufficio elettorale del Comune”.
I due gruppi consiliari, Pdl e SiAmo Messina, spiegano che “i moduli sono stati consegnati ai consiglieri personalmente dal coordinatore cittadino del Pdl, Enzo Garofalo”.
Ma non solo. I Radicali avevano anche lamentato il fatto che alcuni stessero premendo per la firma di alcuni dei dodici referendum proposti e non di altri.
Pdl e SiAmo Messina rispondono anche a questo: “Partecipiamo alla raccolta firme del referendum sulla giustizia aderendo a solo sei dei dodici quesiti referendari”.
Polemiche a parte, è ancora possibile firmare sino a domenica 15 settembre sia all’Ufficio elettorale del Comune che nella sede cittadina del Pdl.
“Si riparte dal territorio e dai cittadini” lo dicono i due commissari provinciali del Pdl di Messina, il deputato all’Ars Nino Germanà e il senatore Bruno Mancuso, che spiegano: “è venuto il momento della separazione delle carriere, cosa che non potrà che aiutare il nostro Paese dotandolo, finalmente, di una Giustizia giusta. In democrazia, nessuna categoria può godere di uno strapotere come invece oggi accade in Italia. Per questo, così come nella sede del partito a Messina, sarà da subito possibile depositare la propria firma, oltre che nei 108 Municipi, anche in altri punti di raccolta”.