MESSINA – "Al netto della correttezza della procedura intrapresa, la non assoggettabilità a Via dell’opera, al nostro insediamento la stessa era arenata presso gli uffici regionali perché carente di documentazione e l’interlocuzione era scarsa. Soltanto dopo aver ricondotto nella corretta dialettica istituzionale il rapporto con i funzionari regionali, si sono potuti dare i giusti input agli uffici per completare quanto era precedentemente stato fatto". Il vicesindaco Salvatore Mondello replica all'ex assessore Sergio De Cola, che aveva rivendicato la correttezza della procedura intrapresa dalla vecchia amministrazione (VEDI PEZZO A PARTE).
Lo scorso 16 marzo il Genio Civile aveva dato il via ai lavori, almeno su 2,5 dei 3,8 km complessivi, prima dello stop arrivato dalla Regione (VEDI QUI).
L'assessore Mondello rivendica le azioni svolte per ottenere il via libera anche sulla parte restante del percorso: "Abbiamo risolto il problema del viadotto d’ingresso alla via Don Blasco, quello subito dopo il Cavalcavia, per il quale è stato possibile tracciare l’indirizzo per la verifica di vulnerabilità sismica dopo aver effettuato la diagnostica propedeutica per legge. Sono stati effettuati tavoli concertativi per lo spostamento del mercato Zir, che interferisce con il tracciato della strada e che la vecchia Amministrazione non aveva affrontato. Si è trovata la soluzione per la demolizione e lo spostamento degli abitanti delle case D’Arrigo, tema assolutamente dimenticato precedentemente, pur essendo un’area determinante per l’importante arteria. In tema di mancanza di “possesso delle aree di cantiere” qualche giorno fa si è completato il trasferimento delle aree ex Ferrovie dello Stato con la stipula del contratto. Infine, solo per il buon senso della ditta appaltatrice, che si ringrazia, ho potuto evitare un contenzioso che sarebbe stato deleterio per tutta la collettività”.
Infine, il sindaco Cateno De Luca: “Ci aspettavamo almeno un grazie dall’ex assessore De Cola per aver risolto le irregolarità sulla via Don Blasco di cui è stato artefice e complice ma l’umiltà ed il dono della verità evidentemente non appartiene a certi blasonati personaggi”.