E’ stato il primo a parlare ad apertura della seduta sulla sfiducia, ma per il capogruppo dei Centristi per la Sicilia Mario Rizzo non è stato facile ribadire i motivi della presentazione della mozione a causa delle contestazioni e dei cori del pubblico.
Adesso, a distanza di quasi 10 giorni dall’accaduto i consiglieri del gruppo D’Alia interrompono i rapporti politici con la presidente del Consiglio Emilia Barrile, che a loro giudizio non è riuscita a garantire la tenuta d’Aula in quella sede e la doverosa serenità d’espressione per i consiglieri. Se nei giorni antecedenti alla sfiducia si sono dimessi i due vice Nino Interdonato (Sicilia Futura) e Nicola Crisafi (Area popolare) adesso sono gli ex Udc ad alzare il tiro: è venuta meno la fiducia nella presidente che abbiamo contribuito ad eleggere per quel ruolo, è la motivazione che ha spinto l’intero gruppo a ufficializzare la rottura dei rapporti.
Contemporaneamente si è dimessa da presidente della Commissione Regolamenti Mariella Perrone.
“ Il gruppo consiliare Centristi per la Sicilia con la presente intende evidenziare un aspetto piuttosto importante già emerso in Consiglio Comunale e relativo alla tutela dei Consiglieri Comunali nell’esercizio delle proprie funzioni per l’espletamento del proprio mandato- si legge nella nota- In premessa, che il Regolamento del Consiglio Comunale di Messina all’art. 15 stabilisce che il Presidente del Consiglio Comunale rappresenta l’intero Consiglio , ne tutela la dignità del ruolo ed assicura l’esercizio delle funzioni allo stesso attribuite dalle leggi , dallo statuto e dallo stesso regolamento.Nello specifico, l’art. 21 comma 1 del regolamento, stabilisce che il comportamento del pubblico che assiste alle adunanze del Consiglio deve astenersi da ogni manifestazione di assenso o dissenso dalle opinioni espresse dai Consiglieri o dalle decisioni adottate dal Consigliere , che non è consentita l’esposizione di cartelloni , striscioni e l’uso di qualsiasi altri mezzi che interferiscono con l’esercizio delle funzioni del Consiglio o rechi disturbo allo stesso . Considerato che il compito di mantenere l’ordine ed il rispetto dei suddetti articoli è prerogativa del presidente del Civico Consesso, negli ultimi mesi si sono verificati spiacevoli episodi da parte del pubblico che assiste alle varie sedute di Consiglio Comunale , ultima quella vista, anche in diretta televisiva, lo scorso 15 febbraio, che non rispettano quanto dettato dall’Art. 21 già esposto; ciò riscontrando, evidentemente, una insufficiente procedura da lei attuata per far si, invece, che si eviti l’inosservanza di quanto stabilito dal Regolamento del Consiglio Comunale. Il nostro rammarico attuale sostituisce, ormai, quello che prima era invece una fiduciosa attesa di iniziative concrete in tal senso che, purtroppo, non sono state attuate da parte sua.
Conseguenzialmente il gruppo consiliare Centristi per la Sicilia, nel pretendere costantemente il rispetto di quanto già espresso, comunica la decisione di sospendere immediatamente i rapporti politici con l’ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale”.
Una nota chiarissima che va ad aggiungersi sia alle dimissioni dei due vice presidenti che al clima che si è registrato nei giorni seguenti alla seduta sulla sfiducia. Alla vigilia della seduta del Consiglio che all’ordine del giorno ha proprio la scelta dei due vicepresidenti il clima si fa rovente, anche alla luce dell’asse che, sin dalla lunga notte del 15 si è venuto a creare tra l’area genovesiana e quella accorintiana. Asse che sta vedendo proprio la Barrile tessere intese con il gruppo di Cambiamo Messina dal basso. Non a caso la capogruppo Lucy Fenech nei giorni scorsi ha scoperto un “rinnovato” rapporto con la presidente, foriero probabilmente di risvolti.
Le dimissioni della Perrone inoltre potrebbero portare ad ulteriori movimenti e ad un dibattito di gran lunga più teso di quanto adesso si possa pensare.
Rosaria Brancato