Se la Lega di Lo Monte sin dall’inizio aveva lanciato frecciate alla coalizione a trazione Genovese e solo in corner si è unita alle liste con poca convinzione (e scarso risultato elettorale), la resa dei conti dopo la sconfitta sarà in Forza Italia. (leggi qui altro articolo)
Numeri alla mano sin dal primo turno c’è chi ha puntato sul disgiunto per Cateno De Luca e chi il “tradimento” l’ha consumato durante il ballottaggio in modo più o meno palese.
Tra i neo consiglieri comunali due sono i nomi che vengono ritenuti vicini al nuovo sindaco e cioè Ugo Zante (nipote dell’avvocato Silvestro e candidato di Tommaso Calderone) eletto nella lista di Forza Italia e Nicoletta D’Angelo, lista Ora Messina (che fa riferimento a Luigi Genovese).
Ma lo scontro è tutto tra i big e finirà sul tavolo del coordinatore regionale di Forza Italia Miccichè.
Per quanto riguarda Tommaso Calderone la “vendetta è un piatto che si serve freddo” ed i malumori che aveva accontonato in un cassetto dopo la definizione delle candidature per le Politiche, ha aperto i fuochi dirottando i suoi voti verso Cateno De Luca e festeggiando con lui nella sede del Comitato sin dalla tarda serata di domenica.
In lista oltre a Ugo Zante aveva Rita La Paglia che nelle stesse ore è invece rimasta al comitato di Bramanti.
Chi si è avvicinata alle posizioni di Calderone, allontanandosi dal candidato sindaco Bramanti che pure aveva sostenuto al primo turno è la deputata Matilde Siracusano (peraltro finita nel mirino di Calderone quando è stata candidata al collegio uninominale di Messina).
In una nota diramata ieri la Siracusano apre a De Luca ma non dedica neanche una parola al candidato sindaco del centro destra che ha sostenuto, liquidandolo col silenzio: “I dati che emergono dal voto di ieri ci raccontano di un palese trionfo del centrodestra in italia e dell’evidente crollo delle roccaforti della sinistra. Forza Italia raggiunge un risultato importante anche in quelle realtà che fino a ieri sono state tradizionalmente rosse. Anche la mia Messina si è pronunciata scegliendo Cateno De Luca, che propone un contratto per l’amministrazione della città da sottoscrivere indipendentemente dall’area politica di appartenenza! È tempo di fare un’attenta riflessione, un’analisi del voto puntuale e mettersi subito al lavoro per risollevare una città che ne ha profondamente bisogno. Da deputata messinese auguro il meglio al futuro di Messina, rivolgo il mio in bocca al lupo al neosindaco De Luca e, ovviamente, metto a disposizione della neoamministrazione la mia personale interlocuzione come ritengo sia doveroso in rispetto dei miei concittadini e della mia città, del ruolo che ricopro e del mio impegno per un territorio che ha bisogno di trovare risposte chiare”.
Silenzio al momento da parte di Luigi Genovese (che sicuramente dovrà fare un’analisi anche in merito alla sua lista, che pure è la prima in termini di percentuali tra le liste della coalizione), chi invece apre I fuochi contro chi ha “tradito” nelle urne facendo crollare i voti per Bramanti a favore di De Luca è il parlamentare Nino Germanà: “Cinque anni fa il centro destra non è arrivato al ballottaggio. Abbiamo perso al primo turno, abbiamo accettato la sconfitta e fatto gli auguri ad Accorinti. Anche adesso accettiamo la sconfitta ed a nome mio e di tutto il mio gruppo faccio gli auguri al sindaco De Luca, con l’auspicio che possa fare bene per Messina.
Il mio ringraziamento va al professor Dino Bramanti, persona perbene e competente, che avrei voluto alla guida della città e che continuo a considerare il miglior sindaco che Messina avrebbe potuto avere. Sono orgoglioso di averlo sostenuto fino alla fine. Ci sarà tempo per riflettere sugli errori fatti dalla coalizione e che sono ricaduti su una delle migliori eccellenze che Messina vanta. Un’ultima nota: perdere fa parte del partecipare ad una competizione, perdere la serietà e la dignità scappando come codardi o come topolini dalla nave che affonda come qualche Schettino ha fatto, salendo in corsa sul carro del vincitore è un comportamento che, per fortuna, non ci appartiene”.
A Calderone si stanno avvicinando Emilia Barrile (dopo l’addio a Genovese consumato nel mese di aprile) e Pippo Trischitta (che invece fedelissimo di Genovese non è mai stato), creando così un asse con De Luca e con Barcellona che riporta alla mente gli anni di Buzzanca sindaco e Nania senatore, ed il controllo dapprima di AN e poi del Pdl. In questo caso l’asse unisce anche la zona jonica e punta agli equilibri ed alle candidature per la Città Metropolitana. Vi è da dire comunque che Cateno De Luca sin dalle prime dichiarazioni rese a Palazzo dei Leoni sembra intenzionato a difendere il ruolo di sindaco metropolitano, smordando quindi le speranze di quanti immaginavano altri scenari. Almeno per il momento.
In gioco c’è il controllo del partito e i coordinamenti, che erano stati congelati in attesa della conclusion delle tornate elettorali. La patata bollente finirà sul tavolo di Miccichè al quale c’è chi chiederà la testa dei “traditori” e chi farà pesare la sconfitta nelle urne.
Miccichè era riuscito a gennaio a ricomporre le posizioni con i ribelli dell’Ars, ma dopo quanto accaduto non si esclude una guerra di nervi.
In tarda mattinata Sebastiano Tamà (candidato in una delle liste della coalizione) ha scritto a Miccichè: "Dovresti ( se hai voglia di leggere questo mio messaggio) avere in sussulto di orgoglio e dopo questo suicidio assistito perpetrato dalle 4 G di Messina, tuoi fiduciari, prendere i più a calci facendoti anche tu in esame di coscienza. Forza Italia NON ESISTE . Derisa , umiliata, abbandonata e vilipesa con la tua distante complicità. Quale orgoglio cerco e ti chiedo?! Cerca la scarpa più appuntita nei confronti di chi ha dimostrato di non essere in grado di agire nel momento più importante per Messina, la loro Città, e non per i loro pregressi numeri, ma per il machiavellismo mostrato e il totale disinteresse verso la Città e il tanto decantato territorio".
“Mettiamoci a lavorare tutti invece di perdere tempo ed energie in chiacchiere sterili, offese e dietrologie di cui ognuno di noi dovrebbe essere arcistufo- chiarisce la parlamentare Matilde Siracusano, continuando a non menzionare nè ringraziare il candidato sindaco che aveva sostenuto al primo turno, Dino Bramanti- Auspico che Messina sia ben amministrata e non chiuderò le porte al sindaco della mia città per squadrismo o altre ragioni che ignoro. Invito chiunque voglia dibattere sulla mia menzione di questo o quel nome in un comunicato istituzionale, di rivolgersi ad altri interlocutori”.
Rosaria Brancato