cronaca

Retata anti droga a Camaro, processo per Costantino e i suoi pusher

MESSINA – Per la Procura di Messina ci sono tutte le prove contro Claudio Costantino e la sua rete di spacciatori, smantellata dalla Polizia qualche mese fa. Per questo il processo può cominciare subito, senza bisogno del vaglio preliminare delle ipotesi di reato.

Il processo per il traffico di droga

Il giudice per le indagini preliminari Ornella Pastore ha accolto la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura ed ha fissato al prossimo 9 luglio l’apertura del processo, davanti al Tribunale collegiale, per Costantino, già sotto processo per il duplice omicidio di Camaro del 2 gennaio 2022,  la compagna Alessandra Patti, il figlio di lei Ruben Fortunato Prugno, Francesco Ferrante e Francesco Genovese, accusati di aver “retto” per conto di Costantino il traffico di droga durante la latitanza, il figlio Giuseppe Genovese, Albino Misiti, Francesco Amante e il calabrese Giuseppe Saffioti. I loro difensori, gli avvocati Salvatore Silvestro, Domenico Andrè, Filippo  Pagano, Carlo Taormina, Giuseppe Bonavita, Francesco Collia e Tindaro Celi si preparano al processo, dove avranno di fronte l’Accusa rappresentata dai pubblici ministeri Roberto Conte, Marco Accolla e Antonella Fradà, i magistrati che hanno coordinato le indagini sin dall’inizio.

La retata anti droga della Polizia

La retata è scattata il 12 marzo scorso dopo che gli agenti della Questura di Messina hanno ricostruito l’intenso traffico di droga portato avanti dal nucleo familiare e di fedelissimi di Costantino. Traffico che è andato avanti grazie a loro anche durante la latitanza in Calabria di Costantino, ricercato per l’omicidio di Giuseppe Cannavò e Giovanni Portogallo. Le intercettazioni della Squadra Mobile sono schiaccianti e documentano i rifornimenti di droga oltre Stretto e il ruolo della compagna Alessandra Patti nell’attività di recupero crediti presso i clienti dello spaccio di stupefacenti, nonché quello di smistatrice dei “pizzini” e degli ordini di Costantino, dopo il suo arresto.