MESSINA – Un centinaio di messinesi e delegazioni provenienti anche dalle altre città della Sicilia e dalla Calabria ha raggiunto Piazza Unione Europea per la manifestazione promossa dalla Rete No Ponte a Messina. “I soldi del Recovery Fund usiamoli per i servizi, le infrastrutture utili ai cittadini e la messa in sicurezza dei territori”: queste le parole d’ordine della giornata.
La manifestazione è stata lanciata dai militanti storici della Rete No Ponte in seguito al dibattito che ha visto contrapporsi i favorevoli alla costruzione del Ponte sullo Stretto e quelli favorevoli al Tunnel. In entrambi i casi – secondo i No Ponte – si trattava di “un maldestro tentativo, sostenuto da gran parte della rappresentanza politica meridionale, di utilizzare i fondi messi a disposizione dall’Europa a favore delle pochissime società che gestiscono la politica delle Grandi Opere”. Nei fatti, si tratterebbe di “dirottare risorse pubbliche su opere a carattere speculativo”. La manifestazione di oggi aveva l’obiettivo di impedire tale esito e imporre al Governo nazionale una agenda politica diversa in tema di investimenti pubblici. “Le nostre strade non ricevono manutenzione; le scuole cadono a pezzi – affermano gli organizzatori – così come buona parte dell’edificato urbano; nelle nostre città i servizi si riducono sempre più e sono sempre più cari; ogni volta che piove rischiamo di perdere la vita travolti da una frana; aumentano disoccupazione e povertà. Se l’immensa liquidità che arriverà dall’Europa non verrà utilizzata per affrontare questi problemi per Messina, la Sicilia e il Sud sarà la fine di ogni speranza”. E concludono: “Con la manifestazione abbiamo ribadito che il futuro siamo noi a doverlo scrivere. Se le politiche di gestione del Recovery Fund del Governo disegnano un destino di arretratezza tocca a noi impedirlo. La istanze dei tanti che hanno partecipato alla manifestazione non possono rimanere inascoltate. Non possono restare inascoltate le parole del popolo No Ponte, che chiede di essere ricevuto dal Governo. Tocca a noi cittadini dire cosa è utile per i territori”.