“Revisione della rete ospedaliera partendo dalle esigenze pressanti di ogni singolo cittadino il cui diritto alla salute è sacrosanto e con l’obiettivo di creare poli di eccellenza”, così in una nota la deputata regionale di Fratelli d’Italia, Elvira Amata.
“La strategia adottata da questo governo – spiega a parlamentare regionale – apporta correttivi che erano necessari per frenare effetti inadeguati del Decreto Balduzzi. Il percorso intrapreso muove in una logica funzionale al modello di hub e spoke previsto dal D.M., diminuendo le UOC, le strutture complesse in eccedenza rispetto a quanto previsto dal precedente Esecutivo, e riuscendo a distribuire sul territorio regionale maggiori posti letto, rendendo così più efficiente il sistema sanitario siciliano. Ovviamente si deve tener conto di quelle realtà più isolate che necessitano di un’assistenza particolare. È essenziale guardare con delicatezza e attenzione ai comuni montani e alle isole minori. Ho personalmente proposto in sede di seduta della VI commissione sanità dell’Ars che si garantiscano, nelle aree considerate disagiate a vario titolo, le strutture assistenziali di base, come ad esempio la ginecologia, necessaria per seguire sia in termini di prevenzione che curativi le donne e funzionale al percorso delle gestanti che vivono o lavorano nelle aree in questione. Penso alle isole Eolie, alle zone montane disagiate come Mistretta e Petralia Sottana, o all’Ospedale Muscatello di Augusta, importantissimo presidio dato l’alto rischio ambientale che insiste in quella fascia”.
“È bene – continua la Amata – vi siano regole precise e questo Governo ne sta dando, a mio avviso, di validissime. Ma non possiamo non ribadire l’esigenza delle eccezioni. Avendo operato diversi sopralluoghi nei vari presidi sanitari ho avuto modo di toccare con mano le diverse situazioni e confrontarmi con i sanitari su criticità e positività di ciascun polo. In quest’ottica ho più volte sottolineato la prospettiva di una rete che, concretamente, valorizzi il potenziale esistente dando vita ad una vera e propria mappa di eccellenze per ciascun ambito specifico, escludendo la presenza di doppioni costosi e inutili”.
“Per quanto riguarda la provincia di Messina, inoltre, una distribuzione capillare dell’offerta sanitaria che apre con più attenzione alla provincia, consente – aggiunge la deputata di FdI – di dare risposte che da tempo si attendevano; un esempio su tutti è rappresentato dal nosocomio di Barcellona che ha visto crescere la propria capacità di accoglienza. In città, infine, la previsione di un hub (il policlinico) e due spoke, con caratteristiche diverse ma che insieme completano l’offerta sanitaria, pone le basi ad una forte sinergia di integrazione che risponde in pieno alle esigenze degli utenti/pazienti”.
“L’Ospedale Papardo – conclude la Amata – può rappresentare in quest’ottica un presidio d’eccellenza per il nostro vasto territorio in alcuni settori specifici e in un domani non lontano potrebbe diventare il secondo hub di Messina, ipotesi nella quale personalmente confido ritenendola adeguata alle richieste e le possibilità di cui disponiamo”.