L’Irccs ha ottenuto il ruolo che merita, promosso sul campo com’era giusto che fosse. E’ a tutti gli effetti un Dea di primo livello, al pari del Papardo e del Sirina di Taormina.
In base alla prima classificazione, probabilmente per un errore, l’Irccs-Piemonte era stato inserito tra i presidi di base, attribuendo al Policlinico il ruolo di “hub”, cioè Dea di II livello, ed al Papardo, a Milazzo-Barcellona ed al Sirina il I livello. In realtà gli Irccs nazionali sono tutti strutture di II livello, dal momento che si occupano di ricerca oltre che di riabilitazione. Immediate erano state le perplessità sollevate da più parti, come dai sindacati e dagli stessi vertici del presidio sanitario.
In pochi giorni però, grazie alla sollecita attenzione del Ministero della salute e dell’assessore Gucciardi, l’Irccs-Piemonte ha avuto riconosciuta la classificazione di Dea di I livello, adeguata quindi alla realtà sanitaria ed a quel progetto che vedrà nascere il Polo di riabilitazione del Meridione.
Soddisfatti i vertici del nosocomio dopo la comunicazione da parte dell’assessore e del Ministero dell’avvenuta “promozione” che prelude ad ulteriori avanzamenti sul fronte della qualità e dell’assistenza. Del resto la legge 24 è stata voluta per dare nuova vita al Piemonte e non certo per declassarlo.
“Siamo soddisfatti- ha commentato il direttore sanitario dell’Irccs-Piemonte Bernardo Alagna- e adesso dobbiamo iniziare a riempire di contenuti questa classificazione. Siamo pronti, del resto in tutta Italia gli Istituti di ricerca sono considerati di II livello, non si poteva certo giocare al ribasso col Piemonte. E’ chiaro che questo riconoscimento porterà ad incrementi sia per i posti letto che per i reparti. Da tempo stiamo lavorando anche con il Policlinico per una stroke-unit e una neurochirurgia di grande livello. Entro fine aprile completeremo il nuovo Pronto soccorso che sarà realizzato nel padiglione 6, inizieremo i lavori a breve. I progetti ci sono ed anche tanti”.
Tra i primi traguardi a breve termine c’è l’arrivo della risonanza magnetica 7 Tesla, che farà della struttura del viale Europa un punto di riferimento unico in Europa, un polo tecnologico avanzato. Restare presidio di base sarebbe stato come tarpare le ali ad un aereo pronto al decollo e Messina non può permetterselo.
Il nuovo presidio cresce e lo fa in modo armonioso, senza che l’emergenza-urgenza resti indietro rispetto all’altra mission, quella della riabilitazione.
L’apporto del Ministero ed il via libera della Regione sono stati quindi determinanti per rimediare all’errore della precedente classificazione.
Rosaria Brancato