Non si erano fatti attendere i pareri contrari nel corso dell’assemblea dell’Ordine dei medici, nel corso della quale era stata sottolineata l’importanza di mantenere intatto l’assetto del 118, ultimo sopravvissuto ai tagli alla sanità. Sullo stesso argomento interviene adesso il consigliere comunale di Saponara Alessio Calderone, che già aveva auspicato una conferenza di servizio presso l’assessorato alla sanità della regione Sicilia, con la presenza di tutti i sindaci del comprensorio tirrenico e nebroideo.
“La provincia di Messina è vittima di un’azione politica scellerata da parte della Regione Sicilia –ha dichiarato Calderone, che ha poi aggiunto- E’ inaccettabile che venga violato il diritto alla salute dei cittadini. Su un territorio vastissimo come quello del Messinese, che presenta scarsi collegamenti, è impensabile effettuare un taglio drastico sui medici del 118 che oggi eseguono un primo soccorso spesso salvavita, soprattutto in considerazione del fatto che fino ad un quasi 50% degli interventi si risolve con un trattamento domiciliare, determinando di fatto un mancato ricovero inappropriato con conseguente contenimento dei costi”.
Il consigliere punta il dito sui tagli, e in particolar modo nel messinese, rilevando l’elevato numero di criticità presenti sul territorio. “Trovo difficile comprendere il perché di tagli così drastici solo nella provincia di Messina. La Deputazione Messinese Regionale e Nazionale è presente nelle problematiche del nostro territorio o forse si occupa di altro? Con i tagli previsti dal piano di rientro –prosegue Calderone- sarà impossibile adempiere alle Linee Guida della Conferenza Stato Regioni del ’96, con la quale vengono previsti i tempi di arrivo dei mezzi di soccorso in emergenza nonché il sistema di assistenza e cura per gli infarti e gli ictus sul territorio, già oggi ampiamente penalizzati dalla totale assenza di un’emodinamica e di una stroke-unit nel bacino tirrenico”.
Il nuovo assetto, tenendo fede alla nuova rete ospedaliera, prevedrà nel messinese una drastica diminuzione dei mezzi di primo soccorso determinando il passaggio da 37 ambulanze, di cui 27 con medici a bordo, a soli 26 mezzi, di cui 13 con un medico a bordo. Una situazione sicuramente disagevole per l’intero territorio in cui si registrano, in un anno, circa 200 chiamate al 188 delle quali circa 56mila vengono tradotte in veri e propri interventi.
“Non si può restare in silenzio dinanzi al rischio che corre il presidio del 118 della fascia tirrenica –dichiara ancora Calderone– E’ un servizio indispensabile, che copre un ampia zona e di cui il territorio non può e non deve privarsi. Il servizio funziona e copre diversi comuni con alta presenza di persone anziane, al primo posto tra le richieste d’intervento registrate. E’ assurdo pensare a come la nostra zona posta finire col perdere il proprio presidio. Il rischio è che si creino tempi di attesa infiniti e probabilmente fatali per l’intempestività”.
La polemica non risparmia nemmeno l’amministrazione comunale di Saponara, verso la quale tuona il consigliere. “La situazione non è stata attenzionata a sufficienza –conclude Calderone- Il 118 medicalizzato a Saponara è una delle priorità indispensabili, sarebbe dovuto essere potenziato e protetto. Adesso sarà necessario correre ai ripari”.
Da qui il rinnovo dell’appello, già lanciato in altre occasioni: convocare una conferenza di servizio presso l’assessorato alla sanità della regione Sicilia con la presenza con la presenza di i Sindaci del comprensorio e di tutta la deputazione regionale e nazionale del Messinese.
Salvatore Di Trapani