Il Messina non sa più segnare. 0-0 anche con la Juve Stabia

Zero gol fatti nelle ultime tre partite. Partiamo da questo dato per analizzare Messina – Juve Stabia, una gara che i peloritani hanno giocato sulla falsariga delle precedenti. Bene, meglio degli avversari, ma senza riuscire a produrre un numero adeguato di occasioni offensive. Il problema, poi, è che le poche prodotte non sono sfruttate, anzi a volte clamorosamente fallite. E così un match che poteva essere vinto agevolmente, visto che la Juve Stabia non si è dimostrato avversario trascendentale, finisce in parità. Neppure l’esordio da titolare di Leonetti ha cambiato le carte in tavola e adesso, in vista delle ultime tre partite prima della pausa, c’è l’urgenza di recuperare gli infortunati Tavares e Gustavo. Da quando mancano loro, il Messina soffre di una forte sterilità offensiva. Di contro, c’è una difesa granitica, che continua a non subire reti e ad essere la migliore del torneo.

IL PRE PARTITA

Una delle prove più difficili del campionato. Dopo un inizio di stagione strepitoso (4 vittorie e 4 pareggi nelle prime 8 gare), il Messina ha un po’ rallentato la marcia (4 punti nelle ultime 4 gare). La prima prova di forza è arrivata dopo la prima sconfitta di Foggia, con la vittoria di Melfi. Ora, dopo la seconda sconfitta, patita sabato scorso a Catanzaro, l’avversario è più tosto rispetto ai lucani. Il Messina ha il vantaggio di giocare davanti al pubblico amico ma deve affrontare la Juve Stabia, squadra che lo scorso anno è stata esclusa dai play off solo a causa degli scontri diretti peggiori col Matera.

Quest’anno l’inizio delle “vespe” non è stato dei migliori: 14 punti, frutto di 3 vittorie, 5 pareggi e 4 sconfitte, 11 gol realizzati e 13 subiti. Ma la squadra campana è comunque di spessore e in trasferta ha raccolto più punti (8) di quanti ne abbia totalizzati in casa. Di contro, un Messina che, nonostante l’ultima sconfitta in terra calabra, continua a mantenere sia la seconda posizione sia la miglior difesa: solo 6 gol al passivo, dei quali appena 1 (quello del Matera) in casa.

In casa peloritana, come sempre da alcune gare a questa parte, è necessario fare la conta degli infortunati, soprattutto in attacco, il reparto che soffre di più: ancora out Tavares e Gustavo, che in settimana hanno lavorato in modo differenziato. Brutte notizie anche per Palumbo, appena operato alla Clinica Cristo Re a causa della lesione del menisco laterale del ginocchio destro: starà fuori un mese e, dunque, rientrerà il 10 gennaio (visto che il torneo resterà fermo dal 21 dicembre), per l’ultima di andata in casa contro il Martina. Al suo posto gioca Burzigotti, che agisce nel suo solito ruolo di centrale mentre Martinelli viene dirottato a terzino destro. A centrocampo assente anche Bramati, mentre recupera Baccolo, che si riprende una maglia da titolare. In avanti, Leonetti prende il posto di Padulano, apparso non al meglio nelle ultime due partite.

IL PRIMO TEMPO

I peloritani partono forte e, nei primi cinque minuti, creano ben tre occasioni da rete. La più ghiotta dopo appena 20 secondi: Fornito si libera sulla sinistra e pesca in area un solissimo Barraco, che spreca tirando fuori. Due minuti dopo, un tiro da fuori di Giorgione è respinto con difficoltà da Polito. Al 6’ ancora Giorgione, stavolta sulla destra, crossa verso Cocuzza: la palla attraversa tutta l’area, senza che l’attaccante biancoscudato riesca ad arrivarci, poi la difesa mette in angolo.

Dopo lo sprint iniziale, la partita si spegne. Al 7’ la Juve Stabia si fa vedere con Gatto ma il suo tiro è troppo debole per impensierire Berardi. Al 18’ la punizione di Parisi viene smorzata dalla barriera ed è facile preda di Polito. Più nulla fino al 38’, quando il Messina sfiora il vantaggio: angolo di Fornito e colpo di testa a botta sicura di Burzigotti, miracolo di Polito. Paura per i locali durante il secondo minuto di recupero: il traversone dalla sinistra è sfiorato di testa da Nicastro e rimbalza su De Vito che rischia l'autogol. Bravissimo Berardi a mandare in angolo con la mano di richiamo. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

IL SECONDO TEMPO

Nella ripresa succede pochissimo. Il Messina fa la partita ma non riesce a produrre abbastanza occasioni offensive. Quella più importante è in apertura, al 49’: bravo Fornito a liberarsi sulla sinistra e a crossare. Il colpo di testa di Giorgione, solo in area, fa gridare al gol, ma la palla finisce fuori. Al 56’ un clamoroso errore dell’arbitro condiziona la partita: Giorgione se ne va sulla destra e Favasuli, già ammonito, lo stende da dietro. Impossibile non tirare fuori il secondo giallo, Pagliardini ci riesce. Due minuti dopo è la Juve Stabia ad andare vicina al gol. Azione molto simile a quella del Messina di dieci minuti prima: i protagonisti sono Contessa, che va al cross, e Obodo, che di testa manda fuori da buona posizione. Al 70', su un cross di Padulano, Fornito decide di andare di esterno sinistro, colpendo Cocuzza, che poi non riesce a battere a rete. Episodio dubbio al 73': Martinelli rilancia dalla difesa, Cocuzza (la cui posizione di partenza non è chiara) spizza di testa per Barraco che sembra in posizione regolare e viene steso appena entrato in area: il guardalinee sbandiera il fuorigioco. Negli ultimi venti minuti il Messina ci prova in modo confusionario e senza creare occasioni pericolose. Finisce 0-0 e preoccupa la sterilità offensiva.

MESSINA – JUVE STABIA 0-0

MESSINA: Berardi, Burzigotti, De Vito, Baccolo (71' Zanini), Martinelli, Parisi, Fornito, Giorgione, Cocuzza (81' Salvemini), Barraco, Leonetti (69' Padulano). All. Di Napoli

JUVE STABIA: Polito, Romeo, Contessa, Obodo, Polak, Migliorini, Arcidiacono, Favasuli, Gomez (82' Padovani), Nicastro, Gatto (53' De Risio). All. Zavettieri

ARBITRO: Niccolò Pagliardini di Arezzo. ASSISTENTI: Salvatore Affatato di Verbania e Tommaso Diomiaiuta di Albano Laziale

ANGOLI: 2-1; RECUPERI: 2' e 4'

AMMONITI: 47' Favasuli, 90' Obodo, 93' Arcidiacono

SPETTATORI: 2850 di cui 1570 abbonati e 1280 paganti. Incasso 10.044 euro di cui 7802 per la quota abbonati e 2242 per la quota paganti.

(Marco Ipsale)