ITALA. “La cosa che più ci ha stupito è la volontà di integrazione tra i migranti che stiamo ospitando e i nostri pazienti”. A parlare è Pietro Cum, vicepresidente della Eurogestioni SpA, la società proprietaria della Residenza sanitaria assistita Il giardino sui laghi di Itala. Due giorni fa, su richiesta delle istituzioni locali, la Rsa ha aperto le porte a 52 migranti salvati in mare dopo un viaggio durissimo.
“Sono arrivati provati, distrutti nel corpo e nell’anima per quello che hanno subito in Libia. Sono pieni di lividi, escoriazioni, con piaghe causate dalla benzina -spiega ancora Cum -. Non si lamentano, ci hanno solo raccontato che in Libia li usano come schiavi per diversi mesi, minacciandoli di non farli partire se non si piegano. I nostri ospiti e le loro famiglie li vorrebbero conoscere e abbiamo ricevuto numerosi attestati di solidarietà dagli abitanti di Scaletta Zanclea e di Itala Superiore. Una nostra paziente dimessa ieri se ne è andata con grande dispiacere perché non voleva lasciare la residenza. Sia chiaro comunque -precisa il vicepresidente di EuroGestioni- che i nostri 19 pazienti soggiornano e sono curati in una zona della Rsa ben distinta da quella nella quale abbiamo accolto i migranti. Questo però non ha impedito che nei loro confronti ci fossero attenzioni, premure e il desiderio di conoscerli”.
L’accoglienza per i 52 migranti ospitati a Itala è stata organizzata in pochissime ore, non appena la società ha deciso di accoglierli. “La Prefettura di Messina, l’Asp5, i Vigili del fuoco e la Protezione civile hanno lavorato incessantemente perché tutto fosse approntato a tempo di record e di questo li ringraziamo di cuore -chiosa ancora Cum-. E grazie anche alla RCostruzioni che ha completato alcuni piccoli lavori di adeguamento del presidio alle 3.30 di notte perché fosse tutto pronto per tempo, all’UniCredit, alla Ohimm, primo partner commerciale di EuroGestioni, alla cooperativa Liberty per il supporto logistico e a tutti i nostri dipendenti, che con la consueta abnegazione professionale e le proprie doti umane hanno fatto tutto quanto era necessario per accompagnare l'azienda nel compiere questo importante passo e per garantire gli standard richiesti in questa situazione di emergenza”.