università

Messina, il rettore: “I fondi europei del Pnrr per l’Università del futuro”

MESSINA – Le risorse del PNRR per assicurare una svolta progettuale all’Università. E ancora, dall’Hotel Riviera trasformato in residenza per gli studenti ai contributi al recupero della zona falcata e del Waterfront, sbocco al mare decisivo per una città dello Stretto, una presenza sempre più significativa nel territorio. Insieme con la vocazione internazionale dell’Ateneo, il rettore Salvatore Cuzzocrea traccia la rotta per lUniversità di Messina del futuro puntando su nuovi servizi per chi studia, infrastrutture, cinque corsi di laurea in più e una collaborazione con istituzioni e imprese al servizio della città. Per un cambiamento strutturale servono, afferma Cuzzocrea, i fondi europei: la scommessa più importante. L’occasione è l’inaugurazione dell’anno accademico 2021-22.

“I miglioramenti”

Oltre alla centralità dei diritti umani, del “no” alla guerra e alla violenza di genere, Cuzzocrea, nella sua relazione nell’aula magna “Vittorio Ricevuto” del polo Papardo di Messina, tiene a evidenziare i passi in avanti compiuti: «Credo che i risultati dimostrino come la nostra Università non solo abbia fatto fronte, e continui a farlo, alle misure eccezionali a cui è stato sottoposto l’intero Paese per l’emergenza pandemica, ma abbia migliorato sotto diversi aspetti le sue performance nei settori della didattica, della ricerca, dei servizi agli studenti, dell’edilizia residenziale, aumentando la sua capacità di attrarre studenti, ampliando il suo corpo docente con l’ingresso di nuovi professori e ricercatori, recuperando vecchi e nuovi spazi alla fruizione della comunità accademica».

Le novità

Per il rettore, risultano notevoli i progressi «in informatizzazione, servizi, nuove infrastrutture e interventi in sinergia con le istituzioni grazie a investimenti significativi: dai settori della Medicina e dello Sport, ricordo che gli studenti qui e siamo gli unici non pagano per svolgere attività sportiva, alla ristrutturazione della Cittadella universitaria e alla nuova Biblioteca Universitaria».

Cuzzocrea si è detto orgoglioso d’inaugurare l’anno accademico in un polo innovativo, quello del Papardo, che vanta 400 nuovi laboratori e che Ingegneria e Psicologia siano nella classifica mondiale delle migliori 400 Università. Il tutto senza dimenticare il Progetto Giustizia Smart per il miglioramento dell’efficienza in ambito giudiziario.

Il professore Luigi Chiara, Rula Jebreal e il rettore

Una nuova immagine

Il passato, il presente e il futuro: di fronte al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nell’ottica della collaborazione Università/istituzioni, e soprattuto di fronte agli ex rettori Gaetano Silvestri e Franco Tomasello, l’anno accademico gestione Cuzzocrea si è distinto per un cambio d’immagine evidente per l’Ateneo.

Come prima dello stop Covid, con il regista Pupi Avati protagonista della precedente inaugurazione, la presenza di Rula Jebreal e in video di Patrick Zaki, i cori, la musica, gli studenti protagonisti e la combinazione tra filmati e interventi hanno confermato la necessità di rinnovare nello stile la comunicazione in ambito universitario. Meno “accademica” e più aperta al mondo e al territorio.

La scommessa del PNRR

La convinzione, confermata dall’intervento in video della ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, e da quello del rettore, è che i fondi del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza debbano servire per ridurre il divario tra Nord e Sud e puntare con convinzione su Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura.

Sostiene il rettore: «Il sistema universitario, come ho già avuto modo di sostenere anche nella mia qualità di vicepresidente della Crui, Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, rappresenta uno degli elementi insostituibili per la formazione del capitale umano, il cui sviluppo oggi è possibile promuovere anche attraverso le risorse economiche che si renderanno disponibili con i fondi a valere su PNRR e Next Generation EU. In tale quadro la transizione digitale, il passaggio a un’economia sostenibile, la semplificazione e lo snellimento delle procedure burocratico-amministrative, l’innovazione tecnologica, rappresentano alcuni dei pilastri su cui si fonderà la possibilità di utilizzare in maniera virtuosa le ingenti risorse messe a disposizione dall’Europa. Si tratta di una sfida importante che consiste nel tentativo, potremmo dire, di dar vita alla nascita di una società più giusta e in grado di accogliere le sfide poste dalla nuova globalizzazione.»