Via libera al comune di Messina per la rimodulazione del piano di riequilibrio che eviterebbe il dissesto finanziario. Guido Signorino, volato nel primo pomeriggio Roma, ha incontrato il sottosegretario Bocci ed il presidente della commissione Verde, quella parte del Ministero degli Interni che valuta le pratiche di predissesto.
I funzionari hanno ritenuto congrua la lettera inviata qualche giorno fa dal sindaco Renato Accorinti, che chiedeva il “congelamento” della procedure per consentire alla neoamministrazione di proporre, in concomitanza alla redazione della relazione di inizio mandato, correttivi al piano decennale di riequilibrio, fallito dopo la bocciatura in aula del contratto di servizio con l’Amam che avrebbe assicurato alle case di palazzo Zanca 15 milioni di euro all’anno, impalcatura sulla quale tutto il piano era stato costruito.
Secondo Signorino potrebbe esserci un provvedimento normativo “ad hoc” che possa dare un tempo sufficiente, ma inferiore a 90 giorni, perché la giunta di Renato Accorinti possa rivedere numeri e carte.
A Roma Signorino ha concordato un incontro anche con l’Ifel, istituto di finanza degli enti locali dell’Anci (associazione dei comuni) che assiste gli enti locali per gli aspetti finanziari, che ha sottoposto al comune di Messina una convenzione da sottoscrivere per una “due diligence”, una revisione accreditata , da parte di tre tecnici dell’Anci, delle finanze dell’ente. L’incontro si terrà la prossima settimana, ancora da stabilire se a Messina o a Roma.