Ribaltate le sentenze sulla vicenda di Olivia Pintabona, la dirigente del Cas morta nel 2011 dopo una pesante malattia e dopo un braccio di ferro infinito con i suoi “colleghi”. Ieri sera la i giudici di Messina (presidente Sicuro) ha assolto l’ex presidente del Cas, Patrizia Valenti, ed i membri del Cda Giuseppe Faraone, Carmelo Torre ed Angelo Paffumi. Gli atti erano giunti alla Procura di Messina direttamente dal Tar di Catania che si era pronunciato a favore del dirigente del Cas Olivia Pintabona. Nella querella fra lei e Felice Siracusa per l’incarico di direttore generale, il giudice civile si era sempre pronunziato a suo favore. Nonostante questo il Cda del Cas non le aveva mai ratificato la nomina. Anzi nel settembre del 2007 il Cda aveva assegnato l’incarico di direttore generale all’ingegnere dell’Anas Vincenzo Pozzi con contratto da 100 mila euro. Inizialmente l’imputazione riguardava la mancata ratifica della nomina e i conseguenti danni per il
Consorzio – danni per i quali la Corte dei Conti ha comunque condannato tutti gli imputati ieri assolti e gli altri dirigenti che hanno seguito strade processuali diverse. L’imputazione era poi cambiata sulla scorta della documentazione prodotta dalla Pintabona e dal suo legale Aura Notarianni, e dal l’omissione di atti di ufficio si era passati alla contestazione di condotte commissive. Venivano cioè contestate alla Valenti e agli altri del cda tutti quegli atti compiuti per non permetterle di esercitare le sue funzioni.
Alessandra Serio