Nove presidenti di commissioni su tredici contro Buzzanca. Anche quelli dell’Udc

Lo avevamo già “preannunciato” ieri, a proposito delle polemiche scatenate dalle dimissioni di Marcello Greco da presidente della commissione Servizi sociali. Adesso il documento che ha tutti i contorni di una sorta di “mozione di sfiducia” nei confronti del sindaco Buzzanca è ufficialmente stato firmato ed è partito con destinazione Palermo. Sono nove i presidenti di altrettante commissioni consiliari che manifestano un disagio che, a questo punto, non era “esclusivo” di Greco. Nove su tredici, una percentuale molto altra. Soprattutto se si pensa che gli unici a non firmare, alla fine, sono stati i tre presidenti del Pdl, Giovanni Magazzù, Giovanni Cocivera e Pietro Iannello, e Nicola Barbalace del Pd, presidente della commissione Ponte, l’unica nella quale effettivamente Buzzanca s’è recato in più di una occasione. Ma va detto anche che quest’ultima è una commissione “straordinaria”, nata dopo l’insediamento del consiglio comunale: dunque rispetto alle commissioni “ordinarie”, nove presidenti su dodici sono in rivolta. Compresi quelli dell’Udc, a confermare, semmai ce ne fosse stato bisogno, una convivenza sempre più forzata all’interno della maggioranza di Palazzo Zanca.

L’iniziativa è partita dal finiano Nello Pergolizzi (Fli), ma a firmare sono stati anche Marcello Greco, Giuseppe Melazzo e Domenico Guerrera dell’Udc, Nino Restuccia dell’Mpa, Nino Carreri di Risorgimento Messinese, Tanino Caliò del Pid, Paolo David e Marcello Capillo del Pd. La lettera-denuncia è stata inviata all’assessorato regionale alle Autonomie locali, alla Funzione pubblica e all’ufficio ispettivo del dipartimento Vigilanza e controllo degli enti locali della Regione. Ecco cosa lamentano i consiglieri: «Le commissioni consiliari da noi presiedute, in relazione a specifiche ed importanti tematiche inerenti la città di Messina, hanno inoltrato al sig. sindaco, nella qualità di titolare delle seguenti deleghe: Politiche Culturali e Sport, Società Partecipate, Avvocatura, Dismissioni, che sicuramente comportano precisi ed ineludibili obblighi da un punto di vista amministrativo, innumerevoli richieste di partecipazione ai lavori delle stesse per opportuni approfondimenti in ambito delle rispettive deleghe ricoperte e nella qualità di sindaco della città di Messina, commissario per l’emergenza viabilità e traffico e soggetto Attuatore per l’alluvione».

«Purtroppo – si legge ancora – ad oggi, il sig. sindaco, sin dal proprio insediamento (luglio 2008), non ha presenziato ai lavori delle suddette commissioni consiliari, senza fornire alcuna motivazione o giustificazione per i continui inadempimenti, nonostante i reiterati inviti a partecipare. Si è consci della grande quantità di impegni istituzionali e di amministrazione dei quali può essere oberato un sindaco, ma considerando il tempo trascorso e le reiterate assenze, senza, peraltro, aver fornito mai comunicazione alcuna sulle cause dell’assenza, riteniamo che non si tratti più di un caso ma piuttosto della deliberata volontà a non partecipare. Ritenuto inoltre che, i consiglieri comunali hanno diritto d’indirizzo, di controllo politico-amministrativo e d’iniziativa su ogni argomento di interesse della comunità locale ed esercitano tale diritto mediante attività deliberativa, se necessario mediante preventive audizioni nelle opportune sedi istituzionali e/o presentazione di interrogazioni e di richiesta di atti». Per questo chiedono alla Regione di valutare il reiterato comportamento del sindaco ed assumere i consequenziali ineludibili provvedimenti». Se non è una sfiducia questa.