«Se c’è così tanto da parlare e da discutere che lo si faccia in modo approfondito, istituendo una commissione d’inchiesta e si chiarisca la situazione». Questa la proposta avanzata dal capogruppo Udc-D’Alia, Bruno Cilento durante l’ennesima seduta della commissione servizi sociali tenutasi ieri mattina a Palazzo Zanca. Un nuovo confronto fra i rappresentanti del civico consesso e nuove “prove” depositate dai consiglieri Tanino Caliò e Carmelo Conti sulle presunte “mancanze” delle cooperative che, a vario titolo, si occupano delle attività di servizio sociale. Sulla quale, lo ricordiamo, è al momento in corso un’indagine della Procura condotta dal sostituto procuratore Ada Merrino, che intende far luce sui criteri di assegnazione dei bandi e non ultimo sulle reiterate accuse mosse dai due consiglieri che denunciano migliaia di euro incassati per lavoratori infortunati ma mai sostituiti, sedi legali che secondo la gara bando avrebbero dovuto essere a Messina ma in realtà non sono mai state ufficializzate, sostituzioni ferie mai eseguite nonostante fatture tutte uguali.
Anomalie riscontrate anche ieri, durante la visita che i due consiglieri hanno effettuato presso la sede dell’ex Istituzione dei servizi sociali di via Felice Bisazza, dove Caliò e Conti hanno chiesto di poter visionare i fogli firma dei dipendenti dei mesi di aprile, maggio, giungo, luglio e agosto: anche in questo caso – come spiegato nella dettagliata relazione depositata in commissione – i consiglieri affermano di aver rilevato numerose irregolarità: «Ci è stato detto – afferma Caliò – che erano disponibili solo i fogli di agosto ma non quelli degli altri mesi». Si “allarga” ancora, dunque, lo scandalo che sta investendo il già debilitato settore dei servizi sociali cittadini. L’esigenza di fare chiarezza nel caos dei fogli firma, di assenti e assenze ingiustificate, appare sempre più necessaria.
E’ in questo contesto che si colloca la richiesta di Bruno Cilento, che a dispetto delle posizioni contrastanti, “rafforza” così la proposta di istituzione di una commissione ad hoc: «Piuttosto che continuare a discutere sempre delle solite questioni in sedute “ordinarie” tanto vale discuterne in una “sessione straordinaria”. Anzi forse sarebbe stato meglio pensarci prima». Condivide in parte la posizione del rappresentante Udc, uno dei due consiglieri “protagonisti” del caso servizi sociali, Caliò: «La appoggio dal punto di vista politico – ha affermato – ma sotto l’aspetto tecnico ritengo sia poco funzionale al fine ultimo della vicenda, ovvero fare chiarezza su una questione dai contorni fin troppo confusi. Sarebbe un iter troppo lungo da portare avanti. Sono fiducioso nel lavoro della Procura». (ELENA DE PASQUALE)