A che punto è la grande operazione di risanamento della città? Il nuovo anno della Messina di De Luca doveva iniziare senza le baracche, il 31 dicembre doveva segnare la fine di una vergogna che si trascina da decenni e l’inizio di una vita dignitosa per le oltre duemila famiglie che vivono ancora nelle baracche messinesi. Invece così non è stato. Lo strettissimo cronoprogramma che il sindaco De Luca si era dato si è infranto, non è arrivata l’ormai famosa dichiarazione di emergenza dal governo nazionale, quindi si dovrà procedere con i poteri ordinari che purtroppo a queste latitudini troppo spesso si traducono in lungaggini e attese estenuanti. Per il risanamento messinese però dallo scorso agosto c’è un’agenzia, l’Arisme, che nel frattempo ha mosso i suoi passi. C’è un necessario e obbligato confronto con la Regione e con il governo Musumeci, che si è pubblicamente impegnato a favore di Messina e della sua grande operazione di sbaraccamento. Soprattutto ci sono almeno 40 milioni già promessi e i fondi della vecchia e incompiuta legge 10 del 1990 che la città non ha mai visto ma che le spettano di diritto. Ma, alla luce di tutto questo, qual è attualmente la situazione sul fronte risanamento?
Vogliono saperlo i consiglieri comunali, gli stessi che a settembre hanno dato fiducia al sindaco De Luca e alla sua Arisme. Per questo ieri è iniziata la raccolta firme su una richiesta, promossa dal consigliere di LiberaMe Massimo Rizzo, di convocare una seduta aperta del consiglio comunale da dedicare proprio al risanamento. Così come avvenne in quei caldi giorni di agosto, un gruppo eterogeneo di consiglieri chiederà al presidente del consiglio Claudio Cardile di convocare un consiglio aperto alla deputazione regionale e nazionale per riavviare quel confronto che sembra essere caduto nel dimenticatoio.
Alla luce del fatto che «a tutt’oggi il programma di risanamento e riqualificazione degli ambiti cittadini, pur avviato con grande celerità e impegno politico sin dai primi giorni di insediamento di questo consiglio comunale, appare in una fase di stallo, segnatamente per quel che riguarda la effettiva disponibilità delle risorse necessario per l’avvio delle opere e per la verifiche dell’effettivo trasferimento nella disponibilità del Comune di Messina» il primo firmatario Massimo Rizzo e altri colleghi chiedono la convocazione di un consiglio comunale aperto dedicato allo “stato di avanzamento del percorso di risanamento urbanistico della città di Messina” a cui invitare il sindaco De Luca, il presidente della Regione Musumeci, l’assessore Falcone e i componenti del Cda di Arisme.
Francesca Stornante