Si cerca il nuovo Cda, ma l’Atm è ancora in liquidazione e senza bilanci

L’amministrazione Accorinti ha deciso di chiudere la fase commissariale dell’Atm dopo oltre dieci anni e di nominare un nuovo Consiglio di amministrazione per la sua azienda speciale che gestisce il trasporto pubblico locale in città. Con una delibera dello scorso 26 settembre la giunta ha dettato tutte le azioni da mettere in campo nel più breve tempo possibile per procedere ad una gestione ordinaria dell’azienda che permetterà una serie di procedure che fino a quando ci sarà il commissariamento l’Atm non potrà avviare, come l'approvazione di un Piano Industriale di Risanamento e di ristrutturazione aziendale 2018-2020 per poter ricevere dal Comune di Messina il rinnovo del Contratto di servizio, l'approvazione di un Piano di investimenti finanziati con fondi POC Metro e PON Metro, la definizione di accordi e joint venture con l’Azienda Trasporti di Reggio Calabria e con altri soggetti pubblici Istituzionali, al fine di favorire la mobilità intermodale nello Stretto di Messina, l'approvazione dei Bandi pubblici che, nel rispetto delle posizioni da ricoprire a valere della Pianta Organica di ATM, siano ritenute urgenti per non arrecare pregiudizio ai servizi erogati dall'Azienda e avviare il ricambio generazionale ritenuto necessario per dare continuità alle attività prestate.

Per fare questo il sindaco ha bandito un avviso per la selezione dei componenti e del presidente del nuovo consiglio di amministrazione, avviso che in prima battuta scadeva ieri e che è stato prorogato fino a giovedì 26.

Ma su tutta la procedura si è posata la lente di ingrandimento dei consiglieri comunali Nino Carreri e Angelo Burrascano che non sembrano essere convinti dell’iter che l’amministrazione Accorinti ha deciso di seguire. Innanzitutto richiamano la famosa delibera 11/C del 2012 con cui all’epoca l’amministrazione Buzzanca e il consiglio comunale misero l’Atm in liquidazione. Delibera che in effetti non è mai stata revocata, nonostante gli impegni dell’assessore Cacciola, messi nero su bianco anche nel contratto di servizio. E se è vero che quella delibera non è mai stata attuata perché prevedeva azioni precise fissate nel tempo, è anche vero che pende ancora sul destino dell’Atm. E secondo i consiglieri comunali basterebbe revocare quella per rimettere l’azienda su binari ordinari. Burrascano e Carreri segnalano poi che i bilanci dell’Atm dovrebbero rispecchiare la fase di rilancio che è sostanzialmente alla base della revoca della liquidazione: «Ancora oggi, molti tra i bilanci dell’Atm non sono stati nemmeno approvati e non è stata proposta al Consiglio Comunale nessuna delibera di revoca di quella precedente che autorizzava la liquidazione della società ATM, la 11/C del 2012» scrivono i due consiglieri. Sui bilanci l’amministrazione aveva provato a chiudere una parentesi che si trascina da oltre dieci anni. L’ultimo bilancio approvato dal consiglio comunale risale al 2003, la giunta Accorinti aveva confezionato una maxi delibera che sanasse tutto il pregresso con il bilancio 2012 e poi proseguire in modo ordinario per gli anni successivi. Il consiglio però bocciò anche quell’atto. E così su questo fronte è tutto fermo, mentre l’Atm in questo momento ha sottoposto il bilancio 2016 all’attenzione dei Revisori dei conti dell’azienda.

Alla luce di questo quadro, i consiglieri Carreri e Burrascano chiedono all’amministrazione comunale e all’Atm di bloccare il bando di reclutamento per l’insediamento del nuovo Cda, vogliono sapere quando e se l’amministrazione voglia provvedere a presentare i bilanci non ancora approvati dall’Atm che costituiscono documenti contabili necessari per il percorso di revoca della liquidazione e quando e se l’Amministrazione Comunale porterà in Consiglio Comunale la proposta di delibera di revoca per la messa in liquidazione dell'Atm.

F.St.