MESSINA – Un’udienza al tribunale di Messina per decidere la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per due giovani anarchici. Ai due è stata notificata la misura e sono stati convocati in tribunale nella mattina del 2 novembre. A raccontare la sua esperienza, su Facebook, è stato l’attivista Claudio Risitano, uno dei due anarchici colpiti dal provvedimento, da anni protagonista di un impegno militante, dal No Ponte e dal No Muos ad altre esperienze come il Pinelli occupato, oltre alle rivendicazioni nel campo del diritto allo studio e per la pace. Esperienze che però hanno determinato, nei suoi confronti, una serie di contestazioni giudiziarie.
Risitano ha ricevuto in questi giorni la solidarietà sui social di molte figure di rilievo dei movimenti: da Luigi Sturniolo ad Antonio Mazzeo. In particolare, Unione popolare esprime la vicinanza ai due anarchici e contesta la correlazione, ad avviso dei rappresentanti della formazione politica presente nel provvedimento, “anarchia uguale terrorismo”. Viene contestato tutto l’impianto accusatorio dell’indagine dei Ros – Raggruppamento operativo speciale.
Lo stesso Risitano parla sui social di indagini che “hanno in primo luogo ricostruito l’esistenza e l’operatività sul territorio provinciale di una compagine ispirata, quantomeno nei suoi esponenti principali, a modelli e concetti dell’anarchismo federativista” e di “condotte idiosincratiche nei confronti di qualsiasi forma di autorità e di espressione del potere statale”. Si tratta di una misura, quella richiesta dal pubblico ministero, che si applica quando “ricorrono gravi esigenze di ordine e sicurezza pubblica”.
Per Unione popolare non si può adottare una misura contro chi è “colpevole di dissenso. Equiparando l’azione politica a un atto di criminalità organizzata, si indaga su due ragazzi dell’area anarchica”. Collegando governo “reazionario”, “violenza repressiva” dello sciopero degli studenti della Sapienza, Unione popolare contesta la repressione di ogni “democratica espressione di dissenso. A cento anni dalla marcia su Roma, ci troviamo a dover tristemente constatare che le istituzioni liberali di una Repubblica occidentale si facciano carico di un provvedimento in totale opposizione dei suoi valori costituzionali. Esprimiamo una profonda condanna di questi provvedimenti che nel tempo potrebbero investire chiunque si oppone a miseria e sfruttamento”.
Al di là della lettura ideologica e delle contestazioni precedenti nei confronti di Risitano, la convinzione di chi gli sta esprimendo solidarietà è che la sua vena contestataria non sfocerebbe mai in un’azione violenta. Probabilmente su questo si concentrerà la difesa mercoledì prossimo. In tanti il 2 novembre saranno presenti all’udienza per esprimere vicinanza ai due giovani. Secondo l’ex candidato a sindaco Gino Sturniolo, “a Claudio Risitano non è contestato alcun reato, ma di essere un attivista anarchico. Ciò che viene messa sui banchi del Tribunale è una tradizione politica nobile del movimento operaio e di tutti i movimenti degli sfruttati degli ultimi due secoli”.