"Siamo di nuovo alle solite. Siamo allo stremo, siamo arrabbiati e chiediamo solo di essere ascoltati". È l'appello accorato di Alfredo Manganaro, consigliere di quartiere e soprattutto cittadino che insieme ai residenti della zona di Galati Marina si trova ancora una volta a dover combattere contro la furia del mare che non lascia scampo e che ogni volta crea disagi, pericoli, paura. Il maltempo di questi ultimi giorni e il forte vento che ha soffiato sulle coste messinesi ha riaperto quella ferita mai sanata sul litorale di Galati. Le barriere di terra che la squadra del Comune aveva posto a barriera nella prima settimana di febbraio è stata totalmente risucchiata dalle mareggiate e adesso i residenti della zona chiedono a gran voce nuovi interventi a protezione delle case.
Manganaro spiega che due giorni fa si è recato a Palermo per discutere con l'ex assessore Croce del progetto che riguarda la messa in sicurezza del litorale: "Nella riunione è stato fatto il punto della situazione sui progetti, ma nell'attesa il Comune di Messina sembra non volerci aiutare. Avevamo chiesto che la sabbia che si è accumulata al porto di Tremestieri fosse utilizzata per creare una nuova barriera lì dove le persone rischiano di perdere case e attività, piuttosto metterla da un'altra parte. Nel frattempo quì le dune ricostruite la settimana scorsa sono state mangiate dal mare. Adesso la Protezione civile non può fare altro che abbassare il livello di terra delle case".
Pochi giorni fa era stato il presidente della I circoscrizione Enzo Messina a produrre una richiesta formale per chiedere l'utilizzo di quella sabbia che si era depositata nell'invaso del porto, ma non è arrivata nessuna risposta.
"Ho chiesto all'assessore Sebastiano Pino e al sindaco Accorinti -continua Manganaro- di siglare un provvedimento per la sabbia del porto di Tremestieri perché l'ingegnere Maccarrone dell'Autorità Portuale ha dato il via libera. Il Comune dovrebbe solo firmare la delibera, ma continuano a non collaborare poiché rispondo che non ci sono soldi".
Per questi motivi da Galati si solleva per l'ennesima volta un grido d'aiuto. Per evitare di doversi affidare solo alla sorte o alla clemenza del mare.