La richiesta è di non rendere “straordinario l’ordinario”. Di perseguire a muso duro tutti gli obiettivi già individuati come di maggior interesse nei programmi dell’Amministrazione Accorinti: favorire la condivisione e la cura del “bene comune”. Nella pratica dei fatti, contribuire alla diffusione e alla valorizzazione del verde cittadino mediante progetti di adozione di spazi verdi. Un intento che non registra – malgrado gli sforzi profusi – lo sperato riscontro da parte di Palazzo Zanca.
L’appello è lanciato all’indirizzo dell’assessore all’ambiente, Daniele Ialacqua, da Ivan Bombaci, membro del coordinamento del network di associazioni “Vento dello Stretto” per la zona nord di Messina. Nelle rimostranze del rappresentante del movimento, il riferimento all’assenza di alcuna risposta da parte del Comune alla richiesta di adozione di taluni spazi verdi inoltrata già nel novembre dello scorso anno.
Un’idea destinata – secondo lo stesso Bombaci – a supportare e a coadiuvare la realizzazione pratica dell’ideologia basata sulla cultura della “cosa comune”, da sempre acclarata dal sindaco e dalla sua giunta. Si tratterebbe di una “longa manus”, di un percorso culturale e sociale oltre che politico che Accorinti ha imboccato all’alba della sua elezione – ha spiegato Bombaci – una perfetta appendice delle esortazioni che l’Amministrazione di Palazzo Zanca non ha mai mancato di far pervenire ai suoi cittadini: partecipare attivamente alla difesa e alla riqualificazione del territorio, supportare in via diretta e non mediata la mole lavorativa degli addetti alle opere di manutenzione ordinaria, in altri termini, divenire parte integrata di un circuito di rinnovamento all’insegna dell’amore e del rispetto per la propria città.
Eppure un cortocircuito burocratico sembra aver vanificato sotto taluni aspetti questa prospettiva rinnovatrice. Le offerte di disponibilità avanzate da “Vento dello Stretto” in merito alla presa in carico di alcune aree verdi, da mesi giacciono tra le pratiche ancora da visionare – prosegue il coordinatore del network, insistendo anche sull’ulteriore progetto di adozione del Lungomare Belfiore avanzato all’epoca in cui lo stesso ricopriva ancora la carica di consigliere della V Circoscrizione e anch’esso rimasto inevaso.
Certo è che Palazzo Zanca sia stato sommerso da incombenze e problematiche di varia natura che tra la difesa della vivibilità urbana tramite lo sgombero dei mezzi pesanti dalle vie cittadine e le preoccupazioni derivanti dal baratro di un default pericolosamente vicino e lasciato in eredità dalle precedenti amministrazioni, arranca sua malgrado tra difficili prese di posizioni alla ricerca di soluzioni tempestive ed efficienti.
Eppure tematiche da sempre a cuore alla nuova gestione dovrebbero essere poste nella dovuta considerazione – insiste Bombaci, auspicando un maggiore interesse da parte del decentramento delle mansioni, nella fattispecie dell’assessore Ialacqua, dimostrando che non possano esservi, in seno alla città, “spazi verdi e soggetti interessati di serie A o di serie B”. (Sara Faraci)