Si è ufficialmente insediato questa mattina il nuovo consiglio del quarto quartiere. Il Presidente riocconfermato Francesco Palano Quero ha riunito i colleghi nell'androne dell'isolato 88 per dare il benvenuto a tutti e avviare il percorso dei prossimi cinque anni.
“Sono molto emozionato perché la responsabilità che i cittadini mi hanno consegnato mi riempie di nuovo entusiasmo e mi fa ricominciare, anche se in realtà non ho mai smesso, a lavorare nel segno della continuità rispetto a quanto fatto durante gli ultimi anni”. Queste le parole del Presidente della IV Circoscrizione Francesco Palano Quero che oggi ha riunito per la prima volta il nuovo consiglio che guiderà per i prossimi cinque anni. Nell’androne dello stabile all’isolato 88 di via dei Mille dove da pochi mesi ha trovato casa la sede del quartiere, i 16 consiglieri eletti e il Presidente riconfermato hanno prestato giuramento e iniziato insieme il cammino che li porterà ad essere i diretti rappresentanti dei cittadini sul territorio. Questa prima seduta, come era stato annunciato dallo stesso Quero nei giorni scorsi, si è riunita nell’androne per dare la possibilità al neo eletto Dino Smedile di poter partecipare alla seduta. I problemi legati alle barriere architettoniche presenti nello stabile avrebbero impedito al consigliere di essere presente perché per chi come lui è costretto su una sedia a rotelle al momento non esiste un modo per raggiungere il primo piano dove si trovano i locali della Circoscrizione. Il Presidente Quero aveva già segnalato l’urgenza di rendere la struttura a misura di disabili già nei mesi scorsi, quando si profilò l’ipotesi del trasferimento. Ha continuato a sollecitare il Commissario Croce anche successivamente, il progetto era quello di installare un elevatore per dare la possibilità a tutti di accedere agli uffici. Nel frattempo i mesi sono trascorsi, il problema però è esploso vista la presenza in consiglio di Smedile che, se non si troveranno soluzioni nel breve tempo, non potrà mai raggiungere la sede del quartiere in cui è stato eletto. Il Presidente Quero ha già scritto anche al nuovo Sindaco Accorinti, questa sarà una delle priorità che il nuovo consiglio si è già prefissato. In attesa che la sede diventi a misura di tutti, le sedute si svolgeranno nella sala ovale di Palazzo Zanca o ancora nell’androne dell’isolato 88.
I punti all’ordine del giorno di questa prima seduta erano la convalida del Presidente e del consiglio. Dopo la votazione Quero ha dato il benvenuto ai nuovi colleghi eletti che lo affiancheranno nei prossimi cinque anni, ha voluto rivolgere un saluto a chi c’è stato negli anni scorsi, a chi ha condiviso e portato avanti tante battaglie, è sicuro di ritrovare lo stesso spirito e la stessa voglia di fare anche nella nuova squadra. Nuova perché per soli quattro consiglieri su sedici, Salvatore Caliri, Francesco De Pasquale, Maurizio Guanta e Marco Marchetti, quello di oggi è solo un ritorno al lavoro e non un inizio.
Il Presidente Quero ha le idee chiare su quella che sarà la linea del suo quartiere. “Questo consiglio dovrà continuare la strada intrapresa 5 anni fa, il mio impegno sarà di garantire tutti al di là dei gruppi politici di appartenenza. Dovremo lavorare insieme e sono sicuro, come è stato in passato, che non ci saranno divisioni quando si tratterà di risolvere i problemi che riscontriamo con mano sul territorio”. A proposito di territorio l’obiettivo è di aprirsi il più possibile all’esterno e dunque saranno organizzate con cadenza regolare sedute e assemblee aperte alle quali chiunque potrà partecipare e dire la sua. Un altro ruolo fondamentale dovrà invece svolgerlo l’amministrazione comunale che, nell’ottica del decentramento tanto decantato e mai in realtà attuato, dovrà mettere le circoscrizioni nelle condizioni di poter offrire servizi migliore e attraverso una gestione diretta. Per Quero si dovrà puntare solo ad un lavoro costante sul territorio, non ci saranno questioni di parte ma solo costante confronto di idee anche con la stessa amministrazione. “Non faremo sconti a nessuno e l’unico compromesso che accetteremo sarà quello al rialzo. Se non condivideremo proposte e programmi lo diremo, inviteremo gli assessori, i dirigenti comunali chi fa parte dell’apparato burocratico, alle nostre sedute”.
Sul fronte politico invece non poteva mancare un riferimento al partito di Francesco Palano Quero, quel Pd che lunedì si riunirà in assemblea dopo la sconfitta elettorale e le molte divisioni che si sono create all’interno. “Ci hanno etichettati come dissidenti ma per me i dissidenti veri sono loro che non hanno rispettato le regole e lo statuto del partito. Come abbiamo sempre ripetuto in questi mesi siamo nel Pd e ci resteremo”.
(Francesca Stornante)
Incominciamo a rendere il IV quartiere che in sostanza è l’area che un tempo era la città di Messina una bomboniera come lo era 50 anni fa. Sulla via Tommaso Cannozzaro i marciapiedi hanno una striscia bianca centrale non per bellezza ma per consentire agli ipovedenti la percorrenza senza rischi, ma qualche bar a ben pensato di mettere i tavolini proprio sulla striscia su citata. Bisogna incominciare a far rispettare le regole a tutti, basta poco per vivere bene.
…a parte il fatto che Messina (come le altre città siciliane escluso CT e PA) NON POTREBBE AVERE LE CIRCOSCRIZIONI, (patto di stabilità, questo SCONOSCIUTO) ma un numero di 16 – SEDICI – CONSIGLIERI non è TROPPO??? Chi li dovrebbe pagare? E sopratutto: QUANTO CI COSTANO???
Le circoscrizioni erano nate per dare voce ai residenti, col tempo si sn trasformate in serbatoi di voti; per questo adesso sono composti da un esercito di probabili “disoccupati”.. Questa è la storia!!
Futuro: dovete riconquistare il territorio e la fiducia dei residenti, occupandovi di tutto quello che necessita al quartiere; invece appena arrivati si sentono aspiranti sindaco oppure assessori…. prima lavorate e poi se meritate farete carriera.
50 anni fa Messina era una bomboniera? Ma le strisce bianche ci sono anche sulla XXIV Maggio e prossimamente cambieranno tutti i marciapiedi perché .. è certo che gli appalti fanno girare l’economia… Abbiamo mille semafori dove non servono, mentre abbiamo lunghi rettilinei da formula uno dove sarebbe utile spezzare la velocità.
Si vuole trasformare la zona del Nettuno in una specie di piazza Cairoli bis invece di pensare ad una rotatoria che decongestionerebbe la circolazione e costringerebbe ad una diminuzione della velocità.
Il IV quartiere è in realtà troppo vasto per essere un quartiere e troppo piccolo per essere una città.
Sulla XXIV Maggio le strisce bianche sono interpretate come restringimento di marciapiede per permettere alle auto di parcheggiare a spina di pesce…. ma anche se servissero a agevolare la circolazione pedonale degli ipovedenti sconsiglierei loro di utilizzarle.