Arriva a stretto giro la replica di Peppe Maimone alle parole del Presidente del Consiglio Comunale di San Filippo del Mela, Gavino Paulesu. Al centro dello scontro ancora la partecipazione dei Comuni al referendum consultivo sulla riconversione Edipower a CSS. Il Comune filippese ha invitato a una riunione, tenutasi il 22 ottobre, i rappresentanti dei 7 paesi ricadenti nell’AERCA; per Maimone questa scelta ha lo scopo di strumentalizzare la consultazione.
“Ribadisco: le amministrazioni sono state escluse” – ha dichiarato Maimone – “in quanto, se ci fosse stata la volontà di realizzare un fronte comune, alla riunione del 22 ottobre avrebbero dovuto sedersi al tavolo tutti i Comuni che si sono dichiarati ufficialmente contrari alla realizzazione dell’inceneritore. Il “giocattolo” del referendum non può restare nelle mani di pochi giocatori, e ADASC non lo permetterà”. Una precisazione arriva poi dal consigliere Angela Bianchetti: “Il fronte ambientalista non era assolutamente rappresentato alla riunione del 22, quindi invito chiunque a non attribuire all’intero fronte le sottoscrizioni di un’associazione e di un comitato spontaneo (Zero Waste e “No Inceneritore del Mela, ndr). Il fronte ambientale è tutt’altra cosa”.
Maimone e Bianchetti insistono sul mancato invito alla riunione di molte delle numerose associazioni ambientaliste del territorio: “Le associazioni che da sempre si oppongono all’inceneritore sono state escluse dal tavolo” – ha dichiarato il consigliere pacese – “Ho chiesto personalmente al sindaco Aliprandi di partecipare alla riunione, ma ho ricevuto risposta negativa. Il fronte comune deve essere fatto con la collaborazione di tutti i soggetti interessati, senza discriminazioni di sorta”. E il presidente ADASC annuncia la richiesta della sua associazione affinché in futuro possa partecipare alle riunioni.
Il noto ambientalista è poi tornato sulle accuse di quiescenza nei confronti del sindaco di Milazzo: “Non nego assolutamente la mia amicizia con Giovanni Formica, e anzi ne sono onorato; condivido pienamente le dichiarazioni del sindaco sulla questione ambientale e sul CSS, perché senza tentennamenti si è dichiarato contrario alla nascita di questo nuovo impianto. Come associazione attendiamo che il Comune sciolga la riserva sull’indizione del referendum, spiegandone i motivi”.
Nonostante alcuni timidi avvicinamenti, resta dunque lontana l’unità del fronte ambientalista. Che, in effetti, è composto da enti locali, associazioni e semplici cittadini; gli unici a difendere la riconversione sono ormai gli operai della centrale e i loro rappresentanti sindacali. Eppure, non c’è coesione nell’ampia costellazione di associazioni ambientaliste – come confermato dalle parole di Bianchetti; e non c’è coesione tra le amministrazioni, istituzionalmente compatte ma sempre pronte ad accusarsi a vicenda, su questioni politiche. Intanto, si attendono le osservazioni in sede di VIA, da depositare entro il 21 novembre; e si attende che l’iter del referendum comune – esteso o parziale, a seconda delle prospettive – faccia il suo corso.
Giovanni Passalacqua