Ridenominare il tratto di viale San Martino compreso fra villa Dante e viale Europa in “via 28 Dicembre 1908”. Era stata questa la proposta del consigliere comunale Libero Gioveni che 2 anni fa, in occasione del 105° anniversario del tremendo sisma che rase al suolo la città di Messina, il sindaco Renato Accorinti manifestò pubblicamente di voler portare avanti, ma, nonostante i proclami, ancora non vi è traccia del relativo iter amministrativo.
Gioveni lo rimarca oggi, in questo giorno di triste memoria del 107° anniversario, perché è assai convinto della necessità di imprimere un segnale forte e tangibile, in ricordo di quel triste evento, proprio nel luogo che per primo fu ricostruito dopo quella immane tragedia: il Quartiere Lombardo.
“La storia messinese dell’ultimo secolo, infatti – ricorda il consigliere – narra che grazie ai finanziamenti erogati dalla famosa Opera Pia Lombarda, furono progettati e costruiti, subito dopo il terremoto del 1908, nel quadrilatero compreso fra via La Farina, viale Europa, via Catania e via Roosvelt (meglio noto, appunto, come “Quartiere Lombardo”), un orfanotrofio, un asilo ed un gruppo di case economiche con criteri antisismici (che poi vennero assegnate tra il 1911 e il 1912 ai superstiti del terremoto con un canone di locazione modestissimo). L’orfanotrofio, invece, che con i cortili occupava un area di 6mila metri quadri, venne inaugurato il 28 Dicembre 1910 (nel 2° anniversario del sisma) e demolito nel 1931, ospitando dapprima gli orfani del terremoto e successivamente quelli della prima guerra mondiale. Questo breve tratto di viale San Marino, quindi – prosegue l'esponente Udc – che tra l’altro viene considerato da sempre di “serie B” rispetto al tratto più lungo compreso fra viale Europa e piazza Cairoli rappresenta l’unica strada cittadina (la più importante e centrale del Quartiere Lombardo) che negli anni a venire potrebbe rievocare in modo concreto quel triste giorno di dicembre di inizio secolo. Fa specie pensare – insiste il consigliere comunale – che in città non esista via, strada, piazza, slargo, vicolo che ricordi proprio quel giorno che cambiò in tutti i sensi la storia e le caratteristiche della città e dei messinesi”.
Gioveni, quindi, purché ci si decida a procedere all'intitolazione anche se l'Amministrazione decidesse di individuare un altro sito, chiede oggi di avviarne definitivamente l'iter, perché si dice convinto che in città sia assolutamente necessario lasciare il primo vero "segno epocale" del più grande evento luttuoso della storia messinese.