“Il tempo scorre inesorabile ma il nostro ricordo rimane indelebile”. E’ la frase che il Comitato “Salviamo Giampilieri” ha scelto in occasione del quinto anniversario dell’alluvione che ha colpito la zona sud di Messina. In una frase, è racchiusa l’immagine di quei tragici momenti e la voglia di ricominciare senza mai dimenticare, con la mente e il cuore sempre rivolti alle 37 persone che hanno perso la vita travolte dal fango.
Cinque anni dopo, Giampilieri ha cambiato volto. Ed il rammarico è sempre lo stesso: se i lavori di messa in sicurezza fossero partiti subito dopo il 25 ottobre 2007, quando la furia del maltempo aveva provocato danni senza però mietere vittime, forse staremmo a parlare di un evento di portata minore.
Oggi, invece, per la quinta volta, sarà un giorno di commemorazione. A Giampilieri, si inizia alle 17.30, con un momento di riflessione insieme ai cittadini a piazza Pozzo, mentre alle 18, nella chiesa di San Nicolò, verrà proiettato il cortometraggio “1. ottobre di baldanza, realizzato da Videone e tratto dal libro di Gianluca Rossellini, “Inferno di fango”. Alle 18.30, infine, la messa in ricordo delle 37 vittime. Altri eventi in programma anche a Scaletta Zanclea (vedi articolo a parte).
La speranza, per Giampilieri, rinasce dal fatto che i lavori di ricostruzione sono stati ben realizzati e, tutto sommato, considerate le solite lungaggini delle opere pubbliche, anche in breve tempo. L’unico cantiere in ritardo rispetto agli altri è forse il più importante, quello di piazza Pozzo, luogo simbolo dell’alluvione. “Comunque si sta procedendo – afferma il presidente del Comitato ‘Salviamo Giampilieri’, Corrado Manganaro – ed in settimana dovrebbe essere chiuso il canale fugatore con l’ultima gettata di cemento. La piazza non sarà ancora utilizzabile perché deve essere fatta la pavimentazione, ma siamo ormai nella fase finale. Continuiamo a spingere perché i lavori si concludano il prima possibile, visto che parliamo del centro nevralgico di Giampilieri, lì dove c’erano diverse attività commerciali ed era una fondamentale strada di passaggio. L’opera è stata consegnata nel dicembre 2010 e speravamo fosse completata prima dei quattro anni impiegati. Di certo, tra poco, sarà un’importante riconquista”.
Da piazza Pozzo fino a via Puntale ed alla montagna che sovrasta Giampilieri. “I lavori per la prosecuzione del canale fugatore sono iniziati da qualche settimana – prosegue Manganaro -, mentre quelli della sistemazione del versante di via Puntale sono già stati consegnati dal Genio Civile e dovrebbero partire tra qualche giorno, quando sarà completata piazza Pozzo, visto che da lì devono passare i mezzi”.
Buone notizie anche per via Chiesa, dove i lavori sono al termine. “Siamo soddisfatti anche di questi interventi – spiega ancora il presidente del Comitato -. Sono stati realizzati in modo veloce, pulito ed il risultato è ottimo anche dal punto di vista estetico. Proprio adesso siamo venuti a conoscenza, dalla Protezione Civile, del fatto che si interverrà anche in via Michelangelo Rizzo e in qualche altra stradina limitrofa, a completamento delle opere”.
Se dai cantieri arrivano notizie positive, però, non altrettanto per ciò che concerne gli indennizzi a vantaggio chi ha perso la propria casa. Buone nuove dovrebbero giungere a breve, ma dal 1. novembre 2012 in molti sono costretti a pagare da sé l’affitto. “Si è perso del tempo per l’interpretazione della normativa – riprende Manganaro – ma dopo tante riunioni, pare che finalmente si sia arrivati alla soluzione. La settimana scorsa abbiamo avuto un’assemblea con il dirigente della Protezione Civile regionale, Calogero Foti, e ci è stato riferito che la struttura commissariale è pronta a pagare i risarcimenti ai proprietari delle case espropriate, lì dove passa il nuovo canale fugatore. Dovrebbero servire ancora una ventina di giorni. C’è persino chi non ha avuto danni alla propria casa, in via Vallone e in via Puntale, ma non può farvi rientro a causa dei lavori in corso ed è costretto a pagare un affitto”. Anche su questo fronte, confermate la cattive notizie. “Nel corso della stessa riunione – spiega ancora il presidente del Comitato –, Foti ha allargato le braccia dicendoci che non ci potrà essere alcun contributo. La Regione aveva stanziato una somma che però è stata bloccata dal commissario dello Stato. Questo è l’aspetto negativo che abbiamo più volte messo in evidenza”.
Malcontento, infine, anche per l’allontanamento dell’ing. Gaetano Sciacca dal ruolo di capo del Genio Civile. “Siamo molto dispiaciuti – conclude Manganaro – perché abbiamo sempre avuto un rapporto costruttivo con una persona che si è interessata moltissimo a Giampilieri ed ha condiviso tutti i progetti con noi. Lo consideriamo come un nostro compaesano e siamo convinti che se non ci fosse stato lui si sarebbe perso molto più tempo per la ricostruzione”.
(Marco Ipsale)