L’incubo del maltempo che si è abbattuto sulla provincia jonica nella giornata di ieri ha fatto immediatamente ripensare a Scaletta Zanclea e alle zone colpite dalla tragica alluvione del 1 ottobre 2009. Anche Scaletta, a causa della violenta grandinata, ha subìto danni a tetti e automobili, ma “per fortuna” non si è andati oltre. Nei cantieri di lavoro non ci sono stati problemi, così come ci dice il vice sindaco del comune jonico, Gabriele Avigliani. “Sono state danneggiate soprattutto auto, tetti e tettoie, ma nessun danno pubblico – dichiara -. Avvieremo un censimento per quantificare i danni privati”.
La paura più grande, e cioè che si potessero avere conseguenze negative sui lavori in corso, è dunque superata. I torrenti non hanno accusato il colpo e le montagne non hanno destato preoccupazione, grazie anche alla breve pur se intensa “tempesta di ghiaccio”, e la ricostruzione prosegue senza intoppi. Il che significa anche che i lavori fin qui eseguiti sono stati ben realizzati. L’amministrazione scalettese è soddisfatta di quanto è stato fatto fino ad ora ed è impegnata in primo piano a risolvere le questioni irrisolte. Una è la famosa strada che conduce al cimitero, famosa perché non transitabile dal dopo-alluvione, lasciando l’amaro in bocca a coloro che non possono andare a visitare i parenti defunti.
Da quanto emerso dall’incontro con la protezione civile il 1 ottobre scorso, la situazione non sarà facilmente risolta. Il dirigente Calogero Foti, infatti, ha detto che è stata data una priorità ai lavori di ricostruzione che riguardavano il centro abitato. Il territorio necessita tra l’altro di un progetto completo e costoso che si aggira tra i 5 e 6 milioni di euro, soldi che in questo momento non sono disponibili. Tutto è fermo dunque, ma Foti si è impegnato per il futuro e per prima cosa verranno effettuate delle indagini geognostiche per conoscere meglio la caratterizzazione del sottosuolo e capire come intervenire. “Noi come comune e grazie al Prefetto – prosegue Avigliani – stiamo pensando a un’ipotesi di progetto più economico, intorno ai 2 milioni di euro, che consisterebbe nella realizzazione di un ponte per raggiungere il cimitero”.
Strada per il cimitero a parte, gli altri lavori procedono. “L’Rfi, da oltre un mese, sta lavorando nel torrente Divieto per realizzare il tombino per far defluire le acque – dichiara il vice sindaco – ed entro dicembre dovrebbero essere completati i lavori nei torrenti Foraggine e Racinazzi”. “Inoltre – conclude Avigliani – abbiamo messo a punto il regolamento della Protezione Civile e presto uscirà il bando per acquisire i volontari e partire con il progetto”.
La paura di quello che potrebbe succedere è ormai una condizione con cui si deve convivere. Ma, almeno, a Scaletta Zanclea il sogno della ricostruzione è un po’ più realtà e un po’ meno sogno.
Giusy Briguglio