Pur trattando su Youtube di un argomento leggero come il cartone animato – meglio, l’anime – di Holly e Benji, Dario Augusto Quarto ci ricorda un concetto applicabile a qualsiasi campo, e cioè che per essere originali non è obbligatorio inventare qualcosa di totalmente nuovo, si può esserlo anche dando un taglio personale a ciò che è già stato fatto.
Del resto, parlando di Holly e Benji, apparso per la prima volta in Italia nel luglio del 1986, e ritrasmesso innumerevoli volte, tutti ne abbiamo sottolineato le caratteristiche surreali. In genere, però, si scherza sulle infinite dimensioni del campo e sull’impossibilità delle traiettorie dei tiri, e finisce lì.
Invece, Dario Augusto Quarto ha aumentato la profondità dello sguardo, portando avanti da tempo, sul proprio canale Youtube, una serie in cui ripercorre tutto Holly e Benji, riassumendo, mostrando e commentando, in chiave umoristica, ogni singolo episodio. I video, di circa cinque minuti o poco più, hanno la durata perfetta per coincidere con un breve momento di svago, e catturano l’attenzione di migliaia di utenti.
Dario, trentatreenne napoletano spostatosi a Milano per lavoro dopo la laurea, prima di lanciarsi in questa serie aveva già aperto il canale Youtube: “Realizzavo video di retrogaming (videogiochi del passato N.d.R.), che è una mia grande passione, ma senza ottenere molte visualizzazioni. Un pomeriggio, facendo zapping mentre ero sul divano, mi sono imbattuto in un vecchio episodio da Holly e Benji, e ho iniziato a commentarlo da solo, con gli occhi di un adulto, divertendomi come un matto. Allora ho pensato che questa dinamica avrebbe potuto rivelarsi divertente anche per gli altri”.
L’idea, in effetti, si rivela vincente, ma nonostante il buon numero di visualizzazioni, Dario non ha intensificato il caricamento dei video, come avrebbero fatto tanti creatori di contenuti, per un motivo molto semplice: “Ho un lavoro a tempo pieno, che non c’entra niente con Youtube. Per me Youtube è un hobby, e quindi mi ci dedico quando posso. Riesco a tenere una media di circa due video al mese, infatti in due anni ho ripercorso “solo” i primi ventisei episodi del cartone animato”.
A differenza dei fan che nel corso degli anni hanno visto tante repliche, e conoscono praticamente a memoria la trama di Holly e Benji, Dario aveva seguito il cartone solo una volta, da bambino: “Ora che lo riguardo è tutto nuovo per me. Credo che questo contribuisca alla riuscita dei miei video, perché anche se non sono registrati in presa diretta, cerco di riportarci dentro il mio sincero stupore di fronte a certi elementi”.
Tra gli elementi surreali di Holly e Benji, oltre a quanto già scritto sui campi e sui tiri, troviamo sicuramente i dialoghi e certe particolari inquadrature: “Che i dialoghi siano ingenui ci sta, perché dobbiamo ricordarci che parliamo di un prodotto indirizzato a un pubblico di bambini. Ciò che è strano è che i dialoghi spesso sono illogici rispetto a loro stessi, e alla continuità temporale. Non saprei dire da cosa dipendano questi errori, per saperne di più ho anche provato a contattare i doppiatori della serie, ottenendo solo un saluto da parte del doppiatore di Bruce Harper, Massimiliano Manfredi, ma nessuna disponibilità a rispondere alle mie domande. Posso solo supporre che ci fossero ritmi di lavoro molto serrati, e che dunque erano fisiologici degli errori. Per quanto riguarda le inquadrature, invece, mi diverte molto notare che a volte, tra il pubblico, troviamo animali come struzzi o maiali, o personaggi di altri cartoni, come la protagonista di Creamy. In quel caso, ovviamente, non sono errori, ma citazioni e omaggi da parte dei disegnatori. Non è facile per me scoprirle, perché si vedono per pochi secondi. Ci riesco perché guardo ogni puntata di Holly e Benji per due volte prima di scrivere il mio video relativo a essa, e la seconda è interamente dedicata alla ricerca di errori e stranezze”.
Dario ha pochi dubbi sul successo di Holly e Benji, vero e proprio cult per più di una generazione: “Credo che sia arrivato in Italia nel momento giusto. Da noi il calcio è sempre stato molto seguito, ma nella seconda metà degli anni ’80 è davvero esploso, non solo perché avevamo nel nostro campionato i giocatori più forti del mondo, ma anche per la crescita delle televisioni e del merchandising delle squadre. Un cartone sul calcio non poteva non avere successo, e poi i primi fan hanno contagiato i successivi”.
Nel primo film della serie Rocky non vince contro Apollo Creed; pur con onore, infatti, perde. Allo stesso modo, il protagonista Holly, pur mostratoci fin dall’inizio come un predestinato, perde il primo scontro con l’antagonista Mark Lenders: “È una sconfitta importante, necessaria per la trama. Holly è appunto il predestinato, quello baciato dal talento, quello che ha tutto per diventare il più forte del mondo. Vederlo perdere, anche se è una sconfitta che non causa l’eliminazione della squadra dal campionato, ci sorprende. È un vero colpo di scena. I cartoni di una volta ne erano quasi totalmente sprovvisti. Le varie puntate seguivano sempre lo stesso schema: arriva un nuovo nemico o avversario, il protagonista va in difficoltà, ma poi si riprende e vince. Anche Holly e Benji, è chiaro, si basa ciclicamente su questa dinamica, ma seminando qua e là qualche colpo di scena, come questa sconfitta, o l’infortunio di Benji, o la partenza dello stesso Benji e di Tom Becker. Questo è probabilmente un altro motivo del successo dell’anime, e anche ciò che lo rende piacevole anche per i bambini di oggi, a differenza di altri cartoni del passato”.
Chiediamo a Dario quale personaggio e quale partita preferisca della serie, e anche cosa non ama: “Il personaggio che mi sta più simpatico è Bruce Harper, ho sempre preferito gli “sfigati” ai vincenti, e poi con la perseveranza, nell’universo narrativo della serie, anche Bruce fa una bella carriera sportiva. È un messaggio positivo. Trovo invece noioso Tom Becker, è troppo freddo, non mi trasmette niente. Riguardo alle partite, invece, la mia preferita è il primo incontro con la squadra dei gemelli Derrick, perché per la prima volta vediamo una mossa speciale, il famoso salto usando il palo. Fino a quel momento ci avevano mostrato cose poco credibili, come bambini delle elementari che tirano con forza da fuori area all’incrocio dei pali e calciano in rovesciata con disinvoltura, ma la mossa dei gemelli Derrick ha segnato un nuovo livello circa lo stile della narrazione. È stato un po’ come vedere in Dragon Ball la prima trasformazione in Super Saiyan. La partita che mi ha lasciato l’amaro in bocca, invece, è quella tra Newppy e St. Francis, finita 2 a 2. Mi aspettavo i rigori per sancire un vincitore, invece la chiudono così, decretando tutti campioni. Ma si può?”
Per il futuro, Dario Augusto Quarto preferisce non fare programmi: “Come dicevo, il problema è il tempo. Con questa media di due video al mese, solo per completare la prima stagione di Holly e Benji mi ci vorrà un sacco. Se ci penso, mi viene da mettermi le mani nei capelli, ma non vorrei abbandonare questo percorso. Per il resto ho in mente la realizzazione di altri video, non legati al mondo dei cartoni animati, ma devo ancora decidere come e dove pubblicarli”.
Link ad altre interviste a creatori di contenuti su Youtube:
Fare cultura su Youtube, intervista a Riccardo Vessa di wesachannel