Con una seduta lampo, il Consiglio comunale ha dato via libera al pano industriale e alle tariffe tari. Il provvedimento – che solo mercoledì sera ha avuto il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti, ieri pomeriggio è arrivato in Commissione bilancio e oggi ha fatto il suo ingresso in Aula – ha incassato 11 voti favorevoli , 4 contrari e 4 astenuti.
Hanno detto sì: Carlo Abbate, Gruppo Misto; Elvira Amata, Fratelli d’Italia; Cecilia Caccamo, Lucy Fenech, Maurizio Rella e Ivana Risitano di Cambiamo Messina dal Basso; Gaetano Gennaro e Claudio Cardile del Pd; Rita La Paglia di Sicilia Futura, Francesco Pagano, Riformisti democratici; Nora Scuderi, Felice per Messina. Hanno alzato disco rosso la capogruppo di Ncd Daniela Faranda; Nino Interdonato di Sicilia Futura; la cpaogruppo del Pd Antonella Russo; e Donatella Sindoni, fresca di adesione all’Udc.
Si sono astenuti : la presidente Emilia Barrile; Giovanna Crifò di Forza Italia; Pietro Iannello del Pd e Benedetto Vaccarino, capogruppo di Grande Sud.
«Anche questa volta votiamo all'ultimo minuto una delibera che avrebbe dovuto essere studiata con attenzione. Servizio scarsissimo a fronte di un tributo salatissimo, tra i più alti d'Italia, lo ripeterò all'infinito e nonostante apparentemente la cifra complessiva sembra diminuire in realtà le piccole imprese e gli artigiani pagheranno di più. Ci sarebbe piaciuto, per esempio, scoprire se nel previsionale 2017, di cui non vi è alcuna traccia, troverà copertura la voce servizio e gestione di villette ed aree a verde, pari a 613.110 euro». Questo il commento della consigliera Faranda.
«Non ho condiviso – continua la capogruppo di Ncd – la perdita di tempo in soluzioni arzigogolate che hanno portato alla costituzione di una nuova società facendo perdere tempo prezioso per sanare una situazione che danneggia i cittadini ed anche i lavoratori. Disapprovo tutta la linea della politica ambientale sin qui condotta dall'amministrazione Accorinti che, nonostante la nuova normativa ha graziato, caricando sulle spalle dei cittadini il totale costo della raccolta, non è stata capace di guardare oltre il proprio naso».
«Ricordo – conclude Faranda – che da domani saremo in gestione provvisoria ed il Comune di Messina potrà pagare solo le spese urgenti ed indifferibili, dunque, diciamo, anche quest'anno, addio a qualunque spiraglio di speranza per qualunque impegno di spesa diverso da quelli previsti dall'art. 163 del TUEL».
Durante il dibattito, in aula erano presenti sia l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua sia l’assessore al bilancio Enzo Cuzzola.
Secondo il pian finanziario approvato dal Consiglio Comunale per la gestione dei rifiuti il Comune di Messina spenderà complessivamente 44,5 milioni di euro. L’amministrazione Accorinti ha diviso il 2017 in due semestri, prevedendo la chiusura di Messinambiente entro il 30 giugno e l’avvio della MessinaServizi Bene Comune a partire dal 1. luglio. I primi sei mesi di gestione Messinambiente-Ato3 costeranno in totale 22,5 milioni di euro; per la gestione della MessinaServizi è stato calcolato un costo di 22 milioni.
La Tari come ogni anno sarà coperta al 70% dalle utenze domestiche e al 30% da quelle non domestiche. In pratica 30 milioni di euro saranno sulle spalle delle famiglie messinesi, mentre i restanti 14 milioni dovranno arrivare da esercizi commerciali, uffici, attività.
Per le utenze domestiche queste le aliquote:
1 componente: 1,57 euro aliquota variabile; 106,65 euro aliquota fissa.
2 componenti: 1,86 euro aliquota variabile; 178,14 euro aliquota fissa.
3 componenti: 1,87 euro aliquota variabile; 206,30 euro aliquota fissa.
4 componenti: 1,87 euro aliquota variabile; 259,44 euro aliquota fissa.
5 componenti: 1,73 euro aliquota variabile; 292,86 euro aliquota fissa.
6 o più componenti: 1,60 euro aliquota variabile; 332,92 euro aliquota fissa.
Un unico cittadino che vive in un appartamento di 100 mq dovrà pagare 263,65 euro. Una famiglia di 2 persone che vive nello stesso appartamento di 100 mq dovrà invece sborsare 364,14. Per nuclei di tre persone la Tari costa 393,30 euro, una famiglia di quattro persone tocca quota 446,44 euro. Con cinque componenti si raggiungono i 465,86 euro. Infine, famiglie molto numerose con sei o più componenti pagheranno 492,92 euro.