Il degrado di Conca d’Oro. Ai rifugiati del palaNebiolo viene garantito il vestiario? FOTO

"Da qualche settimana a questa parte le condizioni di decoro urbano della strada che attraversa contrada Conca d'Oro sono notevolmente peggiorate. Ciò è principalmente dovuto al fatto che i cittadini africani ospitati presso la struttura di accoglienza nel centro sportivo "Primo Nebiolo" sono soliti liberarsi dei rifiuti prodotti (bottiglie di plastica o vetro, pacchetti vuoti di sigarette, packaging per cibo da asporto, indumenti usati) abbandonandoli lungo le aiuole ed i marciapiedi della Via Fiore e della Via Leonardi. In più di una occasione, inoltre, alcuni ospitati presso il Centro di accoglienza sono stati visti forzare i contenitori per il conferimento degli indumenti usati, collocati dal Comune in Via Fiore e sul Viale Annunziata ed una volta estratto il sacco e selezionati i capi di abbigliamento di loro gradimento, gettarlo nel cassonetto dell'infferenziato oppure lasciare gli indumenti rimasti sparsi sul marciapiede". La denuncia è del consigliere della V circoscrizione, Paolo Barbera, sottoscritta da numerosi residenti della zona e verificata nel corso di un sopralluogo della II commissione consiliare.

“Conca d’Oro, tra l’altro – ricorda il Consiglio del V quartiere -, è in condizioni di degrado a prescindere dalla presenza dei rifugiati ed è determinata dall’assenza di un regolare servizio di pulizia e spazzamento delle strade. In passato era affidata alle spazzolatrici meccaniche ma ‘l'estinzione della specie’ che ha colpito il territorio messinese, avvenuta anni e anni addietro, non ha determinato la sostituzione con il servizio di pulizia manuale e, pertanto, nelle Via Fiore e Leonardi non viene avvistato un operatore ecologico dalla fine del secolo scorso”.

Di conseguenza il Consiglio della V circoscrizione si rivolge al sindaco, a Messinambiente e al prefetto per chiedere, ognuno per le rispettive competenze, “un intervento urgente di pulizia straordinaria, di disporre un servizio di pulizia ordinaria, di ricollocare altrove i contenitori per gli indumenti usati e di verificare se il gestore del servizio di accoglienza e ospitalità presso il Centro Sportivo Primo Nebiolo garantisca ai rifugiati ospitati i mezzi di sussistenza previsti dai regolamenti che normano la materia ed, in particolare, il vestiario di prima necessità adeguato al fattore stagionale”.