53 multe da 600 euro per abbandono di rifiuti in strada e 15 da 100 euro per errato conferimento della raccolta differenziata. Sono i numeri dell’attività della squadra illeciti ambientali della Polizia Municipale di Messina dal 22 febbraio al 31 marzo.
Ma il dato più interessante, ricavato dall’assessore Francesco Caminiti, riguarda l’iscrizione al ruolo Tari dei 53 verbalizzati. Il 47 % è iscritto al registro della Tari ma non è in regola coi pagamenti, il 29 % è iscritto ed è anche in regola coi pagamenti, il 17 % non è iscritto e il 7 % non è più residente a Messina.
Dal dato emerge che la motivazione non è sempre la volontà di non pagare. Solo il 17 %, almeno per il rapporto di marzo, lo fa per questo motivo. O il 24 %, se si vuole considerare anche la quota di persone non residenti, insomma uno su quattro.
Il 76 %, invece, quindi tre su quattro, è iscritto al registro Tari, quindi dispone dei carrellati. Potrebbe comodamente gettare i rifiuti sotto casa e invece, vai a capire perché, preferisce gettarli in strada, beccandosi una multa di 600 euro e, soprattutto, deturpando la città.
Un comportamento inaccettabile, che viene giustamente sanzionato. Un doppio danno nei confronti dei cittadini educati, che si ritrovano la città sporca, a causa di gesti trogloditi, e che devono anche pagare una Tari più salata, visto che la pulizia delle discariche abusive ha un costo che ricade su tutti.