Non solo Coronavirus. La Sicilia rischia di piombare in una nuova emergenza rifiuti. E anche Messina pagherebbe conseguenze salatissime. Una fetta considerevole del sistema rifiuti nell’isola è ad un passo dall’andare in tilt. I motivi? Sono elencati dalla Sicula Trasporti, società che gestisce la discarica di Grotte San Giorgio, nel comune di Lentini. Due lunghe istanze indirizzate al presidente Nello Musumeci, al dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Ambiente, al dirigente del Servizio I del Dipartimento regionale dell’Ambiente e al dirigente del Dipartimento regionale dell’Acqua e rifiuti. La discarica sembra avere le ore contate.
Il continuo ricorso al conferimento straordinario in emergenza ha fatto arrivare a Grotte San Giorgio una quantità di rifiuti troppo grande rispetto all’effettiva capacità del sito. La discarica potrebbe saturarsi nel giro di pochi mesi. Nel frattempo però la Regione non ha fatto nulla per portare avanti l’iter di ampliamento della discarica, come ha chiesto la Sicula Trasporti. E così l’azienda ha deciso di farsi ascoltare. Ed è pronta a chiudere i suoi cancelli già dal prossimo 30 giugno ai Comuni di mezza Sicilia che scaricano la spazzatura a Lentini. Tra questi c’è anche Messina. Che si ritroverebbe insieme ad altri circa 200 Comuni a non sapere dove portare i propri rifiuti.
L’azienda, attraverso il suo legale Bonaventura Lo Duca, spiega che «pur non avendo mai formalizzato la propria disponibilità a conferimenti straordinari ad libitum, come erroneamente riportato nel corpo dei provvedimenti regionali, ha acconsentito, come più volte ribadito, a ricevere e smaltire i rifiuti in via del tutto eccezionale e transitoria. Tuttavia, il reiterato ricorso a forme di conferimento straordinario dei rifiuti costituisce esso stesso la prova che lo stato emergenziale è perenne e tutt’altro che contingente e che si protrarrà per un tempo, ad oggi, indefinito.
Il volume dei rifiuti conferiti in via emergenziale presso la discarica della Sicula Trasporti ha notevolmente incrementato il processo di esaurimento del bacino oggi in uso, prevedendosi la saturazione nell’arco dei prossimi mesi. Nondimeno, non è possibile omettere di considerare, innanzitutto, che il bacino di discarica della Sicula Trasporti S.r.l. dovrebbe essere destinato, prioritariamente, ai rifiuti provenienti dall’ambito provinciale di appartenenza».
Un altro tassello che si aggiunge è che a causa di questa situazione, la Sicula Trasporti si troverà nel paradosso di non poter più conferire i rifiuti trattati dai propri impianti nella propria discarica. E, ancor più assurdo, sarà costretta a fermare i propri impianti oppure a conferire i rifiuti trattati in altre discariche, con buona probabilità fuori dal territorio regionale.
Il legale ricorda poi che anche allo scopo di fronteggiare questa situazione, la Sicula Trasporti, avendo la disponibilità di sito idoneo, già nel luglio del 2019 aveva presentato un progetto per la realizzazione e per la messa in esercizio dell’ampliamento della discarica per rifiuti non pericolosi ubicata in contrada Grotte San Giorgio. Tuttavia, il procedimento amministrativo per il rilascio delle autorizzazioni necessarie è ben lontano dall’essere concluso. Nonostante siano spirati i termini normativamente previsti. A fronte di tale stato di cose, nonostante la Sicula Trasporti abbia più volte messo in luce la prospettiva non lontana a cui si sta rapidamente andando incontro, nulla è cambiato.
Per questi motivi la decisioni è perentoria. La società annuncia di essere «costretta ad interrompere il conferimento dei rifiuti pretrattati nella discarica di contrada Grotte San Giorgio». E aggiunge l’elenco di chi, dal prossimo 30 giugno, non potrà più conferire i rifiuti pretrattati. Ci sono Trapani, Ragusa, la Rap di Palermo e anche la MessinaServizi Bene Comune. 13 società che si occupano di raccolta rifiuti in circa 200 comuni della Sicilia che si ritroveranno senza discarica.
La Sicula Trasporti chiede agli uffici regionali di correre ai ripari e di dare a questi Comuni una soluzione alternativa. E allo stesso tempo ripercorre cronologicamente tutti i passaggi dell’iter per l’ampliamento della discarica. Rimasto fermo al palo nonostante siano anche decorsi i termini che gli uffici avevano per i loro adempimenti. Il progetto era stato dichiarato procedibile nello scorso mese di dicembre, scrive ancora l’avvocato, sono trascorsi i due mesi per le eventuali osservazioni o richieste di integrazioni, ma nessuna convocazione per la conferenza dei servizi per andare avanti. La Sicula Trasporti non ha dubbi ed è pronta ad agire dinanzi le competenti Autorità giudiziarie per tutelare i propri diritti e interessi legittimi.
Francesca Stornante