Messina vuole giocarsi la carta del compostaggio. In questo percorso che dovrà portare a una vera e propria rivoluzione nel sistema rifiuti, soprattutto attraverso la raccolta porta a porta e l’addio al cassonetto, si proverà a puntare anche sul compostaggio. La Regione ha messo sul piatto ben 16 milioni che saranno destinati ai Comuni che presenteranno progetti e istanze. Serviranno per incentivare la pratica del compostaggio.
Smaltire l’organico a livello locale con piccoli impianti producendo compost per uso agricolo, ottenendo in cambio sconti sulla Tari e riducendo i costi di conferimento in discarica. È questo il meccanismo virtuoso che sta alla base del bando della Regione Siciliana. Per presentare le domande però c’è tempo fino al 12 giugno. E per candidarsi bisogna aver approvato un regolamento comunale che dà la possibilità di partecipare al bando.
L’amministrazione De Luca aveva confezionato tre nuovi regolamenti che indicano regole, vantaggi e azioni da adottare. Tre regolamenti perché si punta a creare tre diverse tipologie di compostaggio: quello domestico, in realtà già utilizzato anche in città, quello di comunità e quello di prossimità. L’ultima parola spettava però al consiglio comunale. Che ha deciso di cogliere questa opportunità approvando i regolamenti, sperando che adesso l’amministrazione abbia tutte le carte in regola per presentare domanda e partecipare al bando regionale.
Un’azione che finanzia in particolare l’acquisto di compostiere per il trattamento della frazione organica, informazione, addestramento e monitoraggio delle attività. Sono previsti contributi fino a 350mila euro per comuni con meno di 5 mila abitanti e fino a un milione e mezzo per i Comuni più grandi con oltre 100mila abitanti. Quindi Messina potrebbe riuscire a intercettare una grossa somma per dare il via ad un’azione che si inserisce nel più ampio campo di intervento per riuscire a centrare il tanto famoso obiettivo del 65% di differenziata nel giro di poco tempo.
Cosa dicono i numeri sul compostaggio? Secondo le stime degli uffici regionali, una famiglia di quattro persone puo’ arrivare a produrre oltre 300 chili di umido l’anno, di conseguenza 100 famiglie possono fare risparmiare anche fino a 10mila euro l’anno di costi. Nel complesso l’umido rappresenta circa il 40 per cento della parte differenziata dei rifiuti.
Se Messina riuscirà ad avere questi fondi, nei tre regolamenti approvati dal consiglio comunale si spiega come funzionerà.
Il compostaggio domestico può svolgere una rilevante azione ai fini di incrementare la fertilità dei terreni, orti e giardini, utilizzando sostanze che abitualmente vanno ad incrementare la massa complessiva dei rifiuti. Si opera quindi un doppio risparmio, sia collettivo che personale di chi lo pratica.
Chi può farlo?
Tutti gli utenti residenti nel Comune di Messina che intendono praticare il compostaggio domestico e che si impegnano a non conferire al circuito di raccolta pubblica i rifiuti organici provenienti dalla cucina e/o giardinaggio.
Compostiere
Per agevolare la pratica del compostaggio, il Comune di Messina distribuisce ai cittadini che ne faranno richiesta un contenitore apposito detto “compostiera”. Non è vietato effettuare il compostaggio senza avvalersi del contenitore fornito dal Comune, se si possiede lo spazio sufficiente possono essere utilizzati altri sistemi.
Benefici
L’utente che aderisce al compostaggio domestico può usufruire, in comodato gratuito, di una compostiera domestica, nonché di una agevolazione della parte variabile della tariffa TARI, così come già previsto dal regolamento Iuc.
Il secondo regolamento riguarda questa nuova possibilità di fare compostaggio. Non solo gli utenti singoli quindi, ma anche condomini, associazioni, consorzi, attività non industriali potranno avviare questa pratica.
E’ il compostaggio aerobico di rifiuti biodegradabili, derivanti da attività agricole e vivaistiche o da cucine, mense, mercati, giardini o parchi, condotto in apparecchiature che hanno una capacità di trattamento che non supera le 80 tonnellate annue.
In questo caso dovrà essere il Comune a fornire le apparecchiature che potranno essere posizionate all’interno di Centri Comunali di Raccolta, di Isole Ecologiche, di terreni agricoli e demaniali.
Potranno utilizzare questi punti di compostaggio anche i singoli utenti. E anche in questo caso sono previste delle riduzioni sulla Tari per chi dimostra di utilizzare continuativamente questa tecnica.
Adesso bisognerà candidarsi al bando regionale e puntare a ottenere i fondi. Le basi sono state gettate.
Francesca Stornante