Via libera al Piano Aro. Obiettivi principali: abbassare i costi e gestire in house

Via libera al Piano Aro. Nell’ultimo giorno a disposizione, l’amministrazione Accorinti ha varato lo strumento che ridisegna la gestione dei rifiuti cittadini per i prossimi 4 anni. Scadeva infatti ieri il termine della Regione per la presentazione dei piani Aro, Area di raccolta ottimale, che riconsegnano nelle mani dei Comuni la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti, prendendo di fatto il posto degli Ato, in liquidazione da mesi e forse questa volta vicini a sparire definitivamente. In questa rimodulazione Messina avrà un’Aro autonoma che andrà a far parte della grande Srr, la Società di regolamentazione rifiuti, che però fatica ancora a decollare.

Sabato mattina la giunta si è riunita a Palazzo Zanca per votare il provvedimento che è immediatamente stato trasmesso agli uffici della Regione, al Dipartimento Acque e Rifiuti e anche alla Presidenza del Consiglio comunale poiché, dopo l’esame della Regione, anche il Consiglio sarà chiamato a esprimersi sul piano Aro.

Si tratta di un documento corposo, frutto un serrato lavoro sull’attuale sistema di gestione e soprattutto sui risultati che ci impegniamo a raggiungere nel giro dei prossimi quattro anni” ha spiegato l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua. Il primo obiettivo sarà abbassare il costo dei rifiuti, un fardello che in questi ultimi due anni per colpa di Tares e Tari è stato totalmente a carico dei cittadini, scatenando non pochi malumori per quelle cifre troppo alte a fronte di servizi non proprio eccellenti. Nel piano Aro è stato messo nero su bianco che nel giro di quattro anni si dovrà passare dai 42 milioni attuali a circa 35 milioni di euro. Per riuscire a centrare questa cifra, che potrebbe ancora sembrare troppo elevata, devono però quadrare una serie di fattori su cui l’amministrazione comunale non può ancora contare. In primis gli impianti, come ricorda Ialacqua: “Non siamo ancora autonomi e questo ci penalizza molto, a breve avremo a disposizione l’impianto per la frazione secca di Pace, nel frattempo si dovrà sbloccare l’iter per il biostabilizzatore, sempre a Pace. Nel piano Aro abbiamo inserito la volontà di attivare questi due impianti e iniziare a creare economie” dice l’assessore che però sottolinea il fatto che anche la Regione dovrà fare la sua parte e non ostacolare o ritardare i progetti dei Comuni, come Messina, che vogliono ridisegnare modelli nuovi.

Nel piano Aro vengono analizzati nel dettaglio tutti gli aspetti del settore rifiuti e sono stati redatti schemi, tabelle, elenchi che raccolgono tutto ciò di cui Messina ha bisogno per avere un servizio che funziona bene e che guarda alla raccolta differenziata e ai rifiuti come risorse. Si prevede per esempio un investimento di circa 1 milione di euro per incrementare il parco mezzi adibiti a raccolta e trasporto, un altro investimento sarà fatto sulla raccolta porta a porta che, in base alle rassicurazioni della Regione, dovrebbe partire al più presto. Impossibile ovviamente pensare di poter raggiungere l’obiettivo che indica la Regione che vorrebbe portare i Comuni siciliani al 65% di differenziata. Ad oggi Messina è arrivata al 10%, partendo da un misero 5% che risale ad appena un anno fa. I numeri sono ancora troppo bassi, le strategie però sono chiare, sperando che questo piano Aro non rimanga solo un libro dei sogni.
Ovviamente un’ampia parte è stata dedicata anche al gestore dei servizi. Oggi è Messinambiente ad occuparsi della raccolta dei rifiuti, ma è una società in liquidazione e dunque si dovrà davvero decidere cosa fare della partecipata di via Dogali. Nel piano Aro è stata inserita la volontà di gestire in house tutti i servizi, internalizzando personale e risorse e gestendo tutto in modo diretto senza affidarsi a soggetti terzi. Lo ha spiegato ancora l’assessore Ialacqua che assicura che dai conteggi fatti questa è la soluzione più economica per le casse del Comune, ma anche più efficace per la resa dei servizi. Dunque cosa ne sarà di Messinambiente? Entro fine anno si dovrà decidere cosa fare perché scade l’ennesimo affidamento del servizio alla società. L’assessore Ialacqua sembra sempre più convinto di chiudere definitivamente la parentesi Messinambiente, salvaguardando naturalmente il personale. Ma queste valutazioni saranno fatte nelle prossime settimane e naturalmente anche il Consiglio dovrà dire la sua.

Francesca Stornante