A poco più di un anno dalla decisione del consiglio comunale di avviare l'iter per la costituzione della "Messinaservizi bene comune", la nuova amministrazione mette in discussione questo percorso e propone la liquidazione della società e l'affidamento a privati, con gara europea, del servizio di raccolta dei rifiuti. Atto d'indirizzo che fa il paio con un altro, quello della creazione di una "Multiservizi" che prevede anche la soppressione di tutte le partecipate.
"Nessuno può sorprendersi – dice Elio Conti Nibali – . De Luca lo aveva detto e messo per iscritto nel suo programma, votato in maniera plebiscitaria al ballottaggio. Il sindaco parte obiettivamente da una situazione di vantaggio: è evidente a tutti che, nonostante gli sforzi, i servizi pubblici a Messina (con l'eccezione del tpl) stentano a dare risposte in termini di efficienza per i cittadini e nessuno crede davvero che, stante l'estrema precarietà del contesto, e i limiti economici e finanziari, ci possa essere all'orizzonte un deciso cambio di rotta. In più, gioca a favore dell'attuale amministrazione il fatto che la "Multiservizi" ha costituito per almeno tre anni il cavallo di battaglia anche dell'amministrazione Accorinti, in particolare del luogotenente Le Donne. Che poi per timidezza, o per incapacità a rendere convincente la proposta, o per mancanza di dialogo con il consiglio comunale ed i sindacati, l'iter non riuscì mai a decollare e' certamente vero, ma adesso chi l'aveva immaginata allora come una possibile soluzione dovrebbe quantomeno evitare di criticarla per principio".
Per tornare a Messinaservizi bene comune – prosegue Conti Nibali – "giova ricordare che fu una soluzione comunque da ultima istanza, perché prima si tentò la carta di una mini Multiservizi, poi di una "super Amam", tutte proposte che spaccarono la giunta e che poi non ottennero il consenso di chi tirava le fila del consiglio comunale. Tutto questo lo scrivo per amore di verità, e sfido chiunque a dire che le cose non siano andate così. Al netto di tutto però i cittadini chiedono una volta per tutte un servizio efficiente, un ente locale che lo sappia garantire, una capacità di verificare che il lavoro venga svolto secondo la migliore diligenza e che, soprattutto in un momento così difficile, i lavoratori che ne abbiano diritto siano garantiti. Senza pressioni e senza pregiudizi, il pubblico e' bello ma il privato può non essere il diavolo se chi amministra sa fare bene la sua parte. Messina oggi non ha bisogno di guerre di posizione se davvero vuole guardare avanti".